Sala: “Piedi per terra e sguardo lungo”. Ma quando?

Milano

Al Forum PD, a Milano, Martina se ne va e Sala conquista la scena, quasi una candidatura. Perché è talmente convinto di essere un privilegiato, un unto dal Signore, che le sue opinioni fanno storia e vengono soppesate ed  eventualmente condivise per il domani, chissà.

In realtà sono pietre, scolpite nella furbizia, nell’esperienza, nella sua realtà immaginata. No, non si iscrive al PD, ma lo ama, per sua ammissione, alla follia. Anche se qualche sculacciata va data da buon padre comprensivo, ma a fin di bene, s’intende. Il suo barcamenarsi tra critiche, proiezioni impossibili e sogni irrealizzabili, apre gli orizzonti di un PD allo sbando che si avvita su se stesso. Ma lo slogan che vuol dire tutto e non dice niente è di impatto immediato “Piedi per terra e sguardo lungo”. E con piedi per terra non intende un punto di partenza, un sano pragmatismo, ma il ripetere con forza le necessità. Con quelle 3 parole che diventano pietre ma anche ostacolo al fare.

“Il primo grande capitolo – ha detto – si chiama partecipazione attiva. Non sentiamo sondaggi, non ci chiudiamo in conclave per decidere ma ascoltiamo, creiamo rete, e questo dà un ritorno”. “E poi – ha proseguito Sala – rilanciamo in continuazione: sulle periferie mettiamo 1 miliardo e 600 e qui c’è condivisione con i tanti popoli di Milano”. Ecco il sogno descritto e in due anni mai sbozzato. Il fatto è che la cerchia al di là dei bastioni è solo riferita, la precarietà delle periferie è stata illusa senza rimorsi, la cassa è affamata di soldi sempre destinati ad altri ospiti, altri progetti faraonici (vedasi riapertura Navigli). Per sguardo lungo non so che cosa intendesse se non la capacità di fare e promettere cose irrealizzabili. Perché il presente della fatica di molti, la povertà desolante, il degrado incombente, quello sguardo non li sa vedere. Ma, forse, intendeva dire che vedeva benissimo la compagna Chiara Bazoli, elegantissima alla kermesse. Checchè se ne dica, il PD ha conquistato raffinatezza e classe. Il popolo è altra cosa.

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