Pesantissima la conta dei danni provocati dal forte vento e dalla pioggia battente che hanno colpito la Lombardia. Abitazioni scoperchiate, serre e stalle distrutte, allagamenti ovunque e il crollo di una pianta che ha ferito un agricoltore. Da un primo monitoraggio della Coldiretti sugli effetti del maltempo che ha flagellato la regione emerge una situazione perticolarmente critica nella Bergamasca che, dopo la frana in Val di Scalve, ha dovuto vedersela con tempeste di vento che hanno interessato diverse aree della provincia.
Tra Casirate (Bergamo) e Rivolta d’Adda (Cremona) si è abbattuta una violenta tromba d’aria sradicando alberi e danneggiando aziende agricole e coltivazioni, oltre a numerose residenze private. Un coltivatore di Casirate (BG) è stato travolto da una pianta strappata dal vento mentre si trovava nei campi. “Abbiamo trascorso tutta la notte qui, al lavoro, per cercare di salvare almeno il fieno – racconta Luigi Beretta, agricoltore di Rivolta -. Le raffiche hanno scoperchiato la stalla e il portico, danneggiando in maniera pesante anche la copertura della casa. È un danno enorme, per noi e anche per le aziende vicine”. Come per la cascina di Antonio Messa, sempre a Rivolta, dove il tetto è stato ridotto a uno scheletro di assi.
La tromba d’aria, come spiega Coldiretti Lombardia, si è portata via il tetto di una cascina a Canonica (Bergamo), allagando anche l’abitazione, che si trova proprio alla confluenza di Adda e Brembo dove i livelli dei due fiumi sono sorvegliati speciali. Anche a Fara Gera d’Adda, si sono registrati notevoli danni per l’azione combinata di vento e pioggia. Il crollo di un cascinale ha distrutto un trattore e un’automobile, a Isola di Fronda dove hanno ceduto depositi di fieno e una stalla è rimasta isolata e a Vigolo, dove è stato distrutto un impianto di luppolo appena realizzato. Serre sono state abbattute dal maltempo a San Paolo d’Argon.
L’esondazione del Chiese ad Asola, in provincia di Mantova, ha completamente sommerso 200 ettari di campi, 80 dei quali coltivati a cereali. Allagamenti si sono verificati anche in numerose zone del Bresciano, in particolare tra i comuni di Gardone Val Trompia e Marcheno per l’uscita dagli argini del Mella, ma anche a Tremosine, Iseo e Manerbio.
Numerose strade sono state chiuse creando difficoltà nei collegamenti in Valtellina dove pascoli e terreni sono stati allagati. Nel Meratese (Lecco) il vento ha divelto i finestroni di un allevamento di polli e solo l’intervento degli agricoltori ha salvato gli animali dall’annegamento. Il Basso Lecchese è stato investito in pieno dal maltempo, ma non sono mancati danni ingenti anche nell’Alto Lago e nel Comasco. Vigneti sono andati distrutti ad Abbadia Lariana.
Per effetto delle intense precipitazioni intanto, il livello idrometrico del fiume Po è già salito di 5 metri. Dal monitoraggio della Coldiretti di ieri mattina al Ponte della Becca (Pavia) il livello del fiume è passato da -2,61 a +2,41 metri sopra lo zero idrometrico.
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