L’ultimo saluto alla vittima Desirée per esigere giustizia

Attualità

Ha avuto inizio alle 15.30 di ieri nella chiesa di San Valentino a Cisterna di Latina, la celebrazione delle esequie di Desirée Mariottini, la 16enne uccisa a Roma nel quartiere San Lorenzo lo scorso 19 ottobre.Tutta la cittadina si è stretta nel dolore per la perdita della piccola Desirèe. Tantissime le persone presenti alla cerimonia funebre: parenti, amici, conoscenti e concittadini.

Solo lo strazio per la perdita di una giovane donna che pone ancora tanti perché senza risposta. Il padre assicura “Fino ad oggi non ho mai parlato perché ho un dolore che non ce la faccio nemmeno a parlare. Che idea mi sono fatto? L’hanno portata là: è stata una trappola. Voleva rimanere a Roma (quella sera, ndr) perché si è fidata. Desirée non si fidava di nessuno, non rimaneva in giro… rientrava sempre”. E ancora “Desirée non si era mai bucata. Ti posso dire che fumava le canne e beveva una birra… una cavolata così. Sempre bella, profumata, pulita, ordinata: era così Desirée. Amava la vita, le piaceva divertirsi con gli amici. Se aveva un giubbotto te lo regalava. Hai capito com’era? Era così Desirée. Era bravissima” ha concluso.

Il Parroco, Don Livio Fabiani propone nell’omelia “La prima lettura, tratta dal Libro Biblico dei Maccabei, ci parla di preghiera per i caduti in guerra e la guerra sappiamo è sempre una violenza contro persone tante volte inermi e innocenti. E in quella occasione tutti vengono chiamati a stare insieme e pregare. E noi oggi siamo chiamati a stare insieme e pregare. E ancora tutti vengono invitati a offrire un sacrificio a Dio perché i caduti entrino nella vita eterna nell’attesa della risurrezione. E noi in questo momento offriamo il sacrificio di Cristo perché Desirée e noi tutti, perdonati dal peccato, possiamo godere i frutti della risurrezione di Cristo….Ed è per questo che oggi, anche se la mia persona è insignificante e la mia voce debole e flebile, mi permetto di fare un appello a tutti i responsabili della cosa pubblica, grandi o piccoli, centrali o periferici che essi siano, a vigilare, a controllare e a intervenire a tempo debito contro ogni forma di violenza senza aspettare che questa violenza esploda e che si ripeta ciò per cui oggi stiamo piangendo. E la nostra preghiera sia anche per questo”.

Un appello alla responsabilità, al rispetto della legge. Per chi governa, amministra, educa in famiglia e a scuola. All’uscita della bara centinaia di palloncini bianchi, viola e rosa volavano nel cielo, gli striscioni recitavano “Giustizia”, qualcuno cantava “Cammina nel sole..” Ma il gruppo di amici più numeroso la cullava ancora “è per te il profumo delle stelle / è per te il miele e la farina  / è per te tutta questa città..”E i fuochi d’artificio a scoppiettare all’orizzonte.

Lontanissime le ingiustificate accuse strumentali. Le tante Desirée, vittime dei soprusi e della violenza, testimoniano ancora l’incapacità di chi ci governa.

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