Sala invoca ancora Salvini: “Presidio costante contro lo spaccio al Boschetto della droga

Milano

Sala ha il vizietto di demandare, di scaricare i problemi irrisolti, di avere attimi di lucidità per capire che San Lorenzo non è l’unico nel suo genere. Succede quindi che la povera Desirée richieda un’analisi (per carità solo teorica) degli innumerevoli luoghi dimenticati e sede di spaccio e di stupro. A Milano il boschetto di Rogoredo è un esempio che da tempo sviluppa i suoi affari praticamente inosservato. La colpa è quella di essere in periferia, un luogo insomma non frequentato né da Majorino né da Sala. Ma improvvisamente, dopo due anni di dominio pubblico nell’opposizione, Sala scopre il ghetto chissà da quanto tempo consolidato e invoca ancora Salvini per un presidio. “Oggi il problema è che la droga costa poco: l’aiuto che chiedo a Salvini è quello di avere un presidio costante – ha detto il sindaco – Oggi la Polizia fa un giro e sta un’ora, spariscono tutti (i pusher, ndr) ma se non ci sono 40 uomini in più che possono stare lì se ne vanno e poi tornano. Con Salvini io ci parlo, lo conosco da tanti anni. Gli sto dicendo di trovare delle formule per collaborare in modo concreto su aree particolari”.

Scrive Silvia Sardone“Mi fa sorridere la richiesta del sindaco Sala al ministro Salvini per istituire un presidio costante a Rogoredo con 40 uomini delle forze dell’ordine: dopo due anni e passa dal suo insediamento Sala si è accorto che in questa zona della città c’è qualcosa che non va. Mi piacerebbe capire dove è stato lui per tutto questo tempo, visto che l’ossessione per le periferie è stata uno dei suoi cavalli di battaglia in campagna elettorale”. Così Silvia Sardone, consigliere regionale e comunale del Gruppo Misto. “Meglio tardi che mai, ma ricordo al sindaco che in questi anni di lassismo della sinistra nel famigerato boschetto dell’eroina hanno perso la vita diverse persone e tante altre se la rovinano giorno dopo giorno. In questi due anni – continua Silvia Sardone – dall’amministrazione abbiamo sentito solo promesse, per la verità abbastanza discutibili, come la creazione di una pista per le mountain bike o uno spazio per fare aeromodellismo nell’ottica di riqualificare l’area e combattere gli spacciatori. La sinistra aveva inizialmente promesso di risolvere il problema in un anno, mentre oggi la situazione è ancora allo sbando”. Chiude Sardone: “Fa piacere che a sinistra abbiano cambiato idea: a Rogoredo servono continui blitz, la presenza fissa degli agenti, più telecamere e maggiori presidi della polizia locale”.

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