Finalmente questo recupero si è giocato, la partita in meno cominciava a pesare troppo e adesso si ha una classifica reale.
Questa classifica dice che il Milan è al quarto posto col secondo miglior attacco, alla faccia dell’allenatore da esonerare. Nella notte delle streghe, Gattuso le streghe le scaccia e si prende i giusti meriti, perché ricordiamolo sempre, questa squadra non ha la rosa oggi per essere la favorita al quarto posto e la dimostrazione è che con Biglia e Bonaventura fuori, Calhanoglu e Kessie hanno dovuto stringere i denti e giocare acciaccati in quanto di ricambi validi non ce ne sono. Inutile prendersela con Gattuso perché schiera questo e quest’altro, i giocatori sono questi, non ce ne sono altri, per vederne altri bisogna intervenire sul mercato a gennaio.
Nonostante i limiti, questo Milan sta dimostrando di poter lottare per il quarto posto, la rosa non è lunga come quella di Roma e Lazio che oggi sono le principali rivali, ma 12-13 giocatori sono all’altezza delle due romane e forse qualcosa in più, sperando che non prendano nemmeno il raffreddore altrimenti sono guai, come si vede ogni qual volta in campo vanno i sostituti.
Il Milan contro il Genoa era partito con la difesa a 3, bene i primi 20 minuti con un gran gol di Suso, poi il Grifone ha cominciato a fare a fette il centrocampo rossonero e Gattuso è tornato al 4-4-2 sistemando le cose nel secondo tempo. Bakayoko, dopo aver preso i primi applausi da San Siro, è tornato quello di sempre e ha regalato il pallone del 1-1 al Genoa. È servita la prima rete da capitano di Romagnoli con un pallonetto volante in mezza rovesciata, dopo una respinta di Radu col diretto destro alla Rocky Marciano, per vincere e far volare il Milan al quarto posto. Tutto all’ultimo minuto. Un finale da…Halloween appunto.
In settimana Leonardo ha preso le difese di Gattuso. Era ora verrebbe da dire. C’è bisogno di serenità e fiducia, perché già la fatica è tanta e si è visto anche contro il Genoa, se poi manca la fiducia di un dirigente verso il mister, tutto si complica ulteriormente. Se siano state dichiarazioni di facciata o meno non lo sappiamo, sta di fatto che la fiducia di Leonardo a Gattuso è arrivata pubblicamente e per il momento ce la facciamo bastare. Per il bene del Milan.
Analisi tattica.
Milan 3-5-2. Genoa 3-5-2.
È un 3-5-2 molto camaleontico quello del Milan, che passa da questo schieramento nella fase di impostazione, ad un quasi 4-4-2 in fase di non possesso con Kessie che si allarga a fare il quarto di difesa, anche se l’ivoriano non sempre rispetta le consegne del mister, specialmente quando il Milan ha la palla. I rossoneri partono bene eludendo il pressing genoano e riuscendo a sviluppare in maniera veloce, con gli esterni che lavorano bene sia larghi che quando si accentrano. Quando il Milan cala il ritmo esce fuori il Genoa che alza il baricentro e costringe il Milan a diversi errori in fase di impostazione. I rossoblu escono dal pressing del Diavolo con i difensori che portano palla e trovano la verticale, i movimenti degli attaccanti creano gli spazi tra le linee e il Milan fatica a prendere le misure fino a quando non passa al 4-4-2.
I movimenti di Cutrone e Higuain non sono abbastanza premiati dai compagni e i pericoli il Milan li crea quasi tutti con le giocate di Suso.
Il compleanno di una leggenda.
Nel giorno della vittoria del Milan sul Genoa ha compiuto gli anni una leggenda.
Un giocatore che abbinava un’eleganza impareggiabile ad una forza fisica incredibile. Un’abilità sopraffina di piedi quanto di testa, sia nel colpire la palla che nel ragionare. Una genialità e una determinazione che lo hanno collocato nell’olimpo dei campioni che verranno ricordati in eterno.
Se non fosse stato per quei maledetti infortuni che lo hanno tolto al calcio a soli 28 anni, conteremmo qualche trofeo in più nella bacheca del Milan e qualche pallone d’oro in più in quella di casa Van Basten.
Si, ha compiuto gli anni il Cigno Di Utrecht.
Andrea Mutti
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