Il Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Pavia dal mese di maggio 2018 attraverso approfondite indagini, ha individuato un’associazione di persone dedite a truffe editoriali. Lo scopo era la vendita di riviste non autorizzate raffiguranti contenuti ed emblemi delle Forze dell’Ordine ed altri Enti dello Stato.
Gli appartenenti al sodalizio operavano per conto di una società che è regolarmente iscritta alla Camera di Commercio.
Le indagini hanno consentito di identificare i vertici ed i vari affiliati di questa associazione e di localizzare le due sedi operative in Milano e hinterland dalle quali agivano. In totale sono state segnalate all’autorità giudiziaria 12 persone, più o meno tutte recidive, in quanto a vario titolo da circa 15 anni dedite a delinquere con il medesimo modus operandi.
Abusando della fiducia delle vittime, presentandosi quali appartenenti alle Forze dell’Ordine o altri Enti dello Stato, proponevano telefonicamente degli abbonamenti attenenti al settore della sicurezza, per un corrispettivo di circa 100/150 Euro da versare in contrassegno all’incaricato della consegna.
Dinanzi a rifiuto o al desiderio di interrompere il pagamento, in caso di proposta di rinnovo, prospettavano conseguenze legali molto onerose, inducendo i malcapitati a versare cospicue somme di denaro per risolvere bonariamente la controversia, convincendoli che era era comunque vantaggioso piuttosto che incappare in eventuali vertenze. Questa condotta senza scrupoli configura il reato di estorsione. È stato accertato come, utilizzando una procedura già predisposta, in molte di queste circostanze gli indagati, con ruoli interscambiabili a seconda dell’esigenza, effettuavano telefonate presentandosi come avvocati o giudici, camuffando perfino la voce per fingersi persone diverse, riuscendo in tal modo a persuadere le vittime.
Solo tramite il corriere individuato, la società, nei primi 5 mesi dell’anno in corso, ha effettuato circa 2000 spedizioni su tutto il territorio nazionale. Non si esclude però che si sia avvalsa anche di altri vettori privati.
E’ stato accertato che la società monitorata, nel contratto con il corriere per il servizio di recapito dei plichi editoriali, abbia preventivato e garantito un minimo di 15.000 spedizioni annue, valutazione che consente di stimare profitti superiori al milione di Euro per le sole vendite delle riviste. E questo al netto delle cifre che venivano poi percepite tramite le condotte estorsive di cui sopra. Da anni questi profitti sono l’unica fonte di sostentamento degli indagati, che si dedicano esclusivamente a tali condotte illecite.
L’Arma ha quindi proceduto ad operare perquisizioni locali, domiciliari e personali nei confronti delle persone identificate, membri del sodalizio, per reperire elementi utili all’ipotesi investigativa, come riviste, elenchi telefonici, carte di credito e conti correnti sui quali converge il denaro illecitamente capitalizzato.
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buongiorno, da diversi anni leggo di notizie di truffe editoriali, perquisizioni, arresti inerenti falsi giornali.
Da attento osservatore, non ho mai sentito di una sentenza passata in giudicato riguardo queste notizie. Leggo spesso articoli generici, ma mai sentenze di condanna.
Siamo alle solite: conflitto di interessi tra riviste spacciate per statali ma in realtà private comandate da militari magnoni a cui ruotano aziende pubblicitarie che vogliono il monopolio.E i giudici e P.M. si imboccano tutto quello che gli viene riferito.