Forse una morte improvvisa, un abbandono dolce, un passaggio e un anziano di 70 anni è morto in via Cà Granda senza chiedere aiuto. L’hanno trovato i carabinieri chiamati dall’amministratore dopo un’assenza di otto mesi che nessuno sapeva giustificare. La cronaca non identifica il nome, ma sicuramente era un solitario, chiuso nei suoi pensieri e un po’ burbero: così lo descrivono i vicini di casa. Probabilmente i pochi parenti erano lontani, il tempo trasacinava ogni giorno lunghi silenzi e solitudine.
Il corpo era mummificato, quasi un’accusa di abbandono. E in una Milano così frenetica e popolosa testimonia indifferenza ed egoismo. Certamente non gli ha giovato quella riservatezza che può diventare atteggiamento asociale, distante. Ma oggi chi si interessa ad un vecchio? Eppure è la memoria di una fetta di storia pregressa da non dimenticare, è la voce di tanti ricordi che ci permette di essere come siamo. Ma a Milano succede anche che una cassetta della posta sia stracolma, che un inquilino sparisca per mesi, e nessuno operativamente si chieda il perché. La morte in solitudine senza una mano di compassione è aberrante, speriamo che sia stata davvero un passaggio sereno.

Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano