Spesso le cose marginali, i ritagli di una piazza sono indicativi di insensibilità, di indifferenza. In una Milano dove si ragiona a piani di ristrutturazione di ampio respiro, si dibatte per per enfatizzare lo smart, gli angoli, i crocevia sono ricettacolo di disordine e di sporcizia. Eppure ci presentiamo così, con una realtà che non rientra nei desideri di grandeur del sindaco, ma offre incuria e zero manutenzione.
Stiamo parlando di un’aiuola con cespuglio, involontariamente attrattivo per cartacce, lattine, sacchetti di patatine, bottigliette di vetro. La segnalazione è di Urbanfile “In via Antonello da Messina, all’angolo con piazzale Diego Velasquez e via Rembrandt, e a due passi dalla graziosa chiesa di Chiesa Santa Maria degli Angeli e S.Francesco, nel 2012, dopo la riqualificazione della via, venne creata una grande aiuola di cespugli (probabilmente Agrifoglio del Giappone ) …Insomma, spesso ci troviamo a domandarci perché i giardinieri comunali si ostinino ad inserire cespugli in certi luoghi quando anche un semplice “prato” basterebbe per essere bello a vedersi.” E’ la domanda di buon senco del cittadino comune, meravigliato da tanta inciviltà e abbandono. Ma c’è di più: un passaggio nel cespuglio porta a un tombino che è diventata una latrina con le conseguenti puzze. Possibile che l’amministrazione non controlli? E’ questa la Milano che vuole la patente di città internazionale?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano