Humanitas al fianco dei pazienti per la Giornata Mondiale contro questa patologia. Un incontro fra la comunità di pazienti e familiari, specialisti, medici di medicina generale, e ricercatori per condividere traguardi e speranze. E un video speciale per aiutare a conoscere e combattere questa malattia.
Un tumore aggressivo e a crescente incidenza, con oltre 1200 nuove diagnosi ogni giorno al mondo e una ricerca che riceve solo il 2% dei fond i raccolti in Europa contro il cancro. E’ la preoccupante fotografia del tumore del pancreas. Tuttavia oggi, grazie aiprogressi delle cure, della diagnosi e della ricerca, contro questa malattia si registrano successi impensabili anche solo pochi anni fa.
Per condividere le conoscenze, ma anche le esperienze e le speranze di chi ha vissuto e superato questa malattia, medici, ricercatori e pazienti si riuniscono in Humanitas in occasione della Giornata Mondiale per il Tumore del Pancreas. Uno speciale momento in cui vengono affrontate, insieme ai principali esperti, tematiche diverse: dal riconoscimento dei sintomi precoci aipercorsi diagnostico-terapeutici, dalle problematiche nutrizionali fino all’evoluzione della ricerca, che da una parte sta identificando nuovi biomarcatori per consentire una diagnosi sempre più precoce, e dall’altra sta investigando il rapporto tra tumore e sistema immunitario.
“Questo tumore è visto spesso come una condanna ma la sua storia naturale sta in realtà cambiando – commenta il prof. Alessandro Zerbi, Responsabile Chirurgia del Pancreas Humanitas e docente Humanitas University. Si stanno aprendo prospettive interessanti grazie allo sviluppo di nuovi trattamenti chemioterapici e una loro miglior combinazione con gli interventi chirurgici, che sono tra i più complessi e la cui buona riuscita dipende molto dall’esperienza sia di chi li esegue sia del Centro ove vengono eseguiti. Il tutto combinato con i progressi della ricerca, che è sempre più focalizzata sulle peculiarità biologiche proprie del carcinoma pancreatico.”
“La valutazione di un paziente con tumore del pancreas trae i maggiori benefici da un approccio multidisciplinare che venga eseguito in Centri ad alto volume di pazienti con patologia pancreatica – commenta la dott.ssa Silvia Carrara, Responsabile del Programma di Ecoendoscopia in Humanitas e Segretario AISP (Associazione Italiana Studio Pancreas). Questo è dimostrato anche da diversi studi che confermano come l’accesso a Strutture qualificate comporti minori complicanze e minore mortalità a seguito di chirurgia pancreatica e migliore aspettativa di vita.”
Ad oggi l’arma migliore contro questo tumore così aggressivo resta la diagnosi precoce: per questo è fondamentale conoscere i fattori di rischio e i sintomi di questa malattia, così come sapere a quali specialisti e centri rivolgersi.
La giornata mondiale per il tumore del pancreas mira perciò a favorire una maggiore consapevolezza, mettendo a confronto i medici ed i ricercatori che quotidianamente si occupano della diagnosi e della cura del carcinoma pancreatico con la comunità delle associazioni pazienti e dei medici di medicina generale. In questo modo ci si attende maggiore attenzione a diversi fattori chiave: stile di vita in grado di prevenire l’insorgenza di questo tumore, sintomi che non di rado precedono la diagnosi di tumore al pancreas ma che a volte vengono sottovalutati (come la comparsa improvvisa di diabete o un mal di schiena mal spiegato), predisposizione genetica e possibilità di identificare i soggetti a rischio ed inserirli in appositi programmi di sorveglianza.
“L’incertezza che pazienti e familiari devono affrontare a fronte di una diagnosi di tumore al pancreas crea vulnerabilità. Eventi come questo dove il punto di vista del paziente è in primo piano contribuiscono a creare una comunicazione trasparente ed efficace su come orientarsi nel percorso di diagnosi e cura di questa patologia” commenta Piero Rivizzigno, Presidente dell’Associazione Codice Viola, tra gli organizzatori dell’evento.
A sostenere l’evento del 15 novembre, oltre alle Associazioni Pazienti anche l’AISP, Associazione Italiana Studio Pancreas, che da sempre è vicina ai pazienti, alle loro famiglie, e ai medici che quotidianamente lottano contro il tumore del pancreas e promuove molteplici iniziative a carattere divulgativo, come la CORSA DELLE CITTA’, prevista per il giorno 11 novembre a Milano e Bologna, dedicata sempre alla sensibilizzazione di questa malattia e a raccogliere fondi per la ricerca.
La ricerca in Humanitas
Sono stati recentemente identificati 3 nuovi biomarcatori, più elevati nel sangue dei pazienti con tumore del pancreas rispetto a soggetti sani, anche in stadi precoci di malattia. La loro validazione potrebbe aiutare ad individuare pazienti ancora asintomatici ma a rischio, da sottoporre perciò ad ulteriori indagini di imaging.
Si sta inoltre cercando di valutare la presenza di cellule tumorali circolanti nel sangue periferico per correlarle allo stadio di malattia e eventualmente alla prognosi dei pazienti o alla risposta alla terapia.
Un altro ambito su cui si sta concentrando la ricerca è l’attivazione di una risposta del sistema immunitario per contrastare la crescita del tumore.
“Il cancro del pancreas – spiega il prof. Alberto Mantovani, Direttore Scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University – costituisce una sfida per chi fa ricerca in oncologia, perché i progressi ottenuti, ad oggi, sono stati purtroppo estremamente limitati. Anche una strategia promettente come la riattivazione delle armi del sistema immunitario contro il cancro, al momento, si è rivelata inefficace.
Dobbiamo quindi approfondire le nostre conoscenze per ottenere risultati migliori. Abbiamo un disperato bisogno di nuovi diagnostici, che ci permettano di effettuare diagnosi più precoci. E abbiamo bisogno studiare e capire meglio il rapporto fra il tumore e lo stroma che lo circonda, che al momento costituisce una specie di muro invalicabile che impedisce l’accesso delle nostre difese. Dobbiamo dunque integrare competenze e sforzi: solo uniti possiamo battere questo big killer”.
Facciamo chiarezza: un video per conoscere e combattere il tumore del pancreas
Il pancreas può essere colpito da tumori di natura e malignità differenti: tumori cistici ed endocrini, spesso benigni o a bassa malignità, o carcinomi, particolarmente aggressivi e in aumento, soprattutto nei Paesi Occidentali.
Attualmente il carcinoma del pancreas rappresenta la quarta causa di morte per tumore e fra 10-15 anni diventerà la seconda.. Nonostante questa crescita, non si sa molto nè di questa patologia nè dell’organo che essa colpisce. Conoscere meglio entrambi, insieme ai fattori di rischio, è però molto importante: fumo, dieta ricca di grassi, diabete e predisposizione familiare possono aumentare il rischio di insorgenza della malattia. Per aiutare la massima diffusione di conoscenze e favorire maggiore consapevolezza è stato realizzato un video speciale a questo link.
La diagnosi: l’ecoendoscopia e la TC.
Una volta sospettata la presenza del tumore possono fare la differenza sia le indagini diagnostiche eseguite sia il luogo dove vengono effettuate. Rivolgersi a Centri che hanno una grande esperienza nella patologia pancreatica è fondamentale per giungere in tempi rapidi ad una diagnosi corretta e per pianificare le cure più appropriate per il singolo paziente.
La corretta diagnosi di tumore del pancreas spesso richiede l’integrazione delle immagini della TC con mezzo di contrasto e dell’ecoendoscopia. Quest’ultima consente inoltre l’esecuzione di prelievi bioptici, per giungere ad una diagnosi anatomopatologica di certezza.
Negli ultimi anni l’ecoendoscopia (EUS) si è trasformata da metodica puramente diagnostica a strumento operativo con sviluppi terapeutici quali drenaggi, alcolizzazione del plesso celiaco per il controllo del dolore, posizionamento di marcatori per guidare la radioterapia, e tecniche ablative locali da integrare alle altre terapie all’interno di protocolli di ricerca.
Il trattamento
La cura del carcinoma pancreatico è tipicamente multidisciplinare e si è evoluta negli ultimi anni. Solo la combinazione della chirurgia con la chemioterapia, ed eventualmente la radioterapia, può consentire di ottenere risultati soddisfacenti. Fondamentale è identificare correttamente i casi potenzialmente suscettibili di un intervento chirurgico.
Negli ultimi anni si è assistito all’introduzione di diverse novità in campo sia chirurgico che oncologico. Gli interventi tendono a essere meno demolitivi e a utilizzare tecniche mini-invasive (laparoscopiche e robotiche).
In campo oncologico si è assistito allo sviluppo di nuovi farmaci chemioterapiche, utilizzati in combinazione tra loro e somministrati in alcuni casi prima ed in altri dopo l’intervento chirurgico, hanno consentito di migliorare la prognosi dei pazienti.
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