San Giuliano Milanese, mostra denuncia “Donne a perdere. Piccole storie di ordinaria quotidianità.”

Lombardia

In occasione del 25 Novembre, Giornata Internazionale contro la violenza alle donne, l’Assessorato alla Cultura e Pari Opportunità, presenta la Mostra denuncia di Carla Bruschi e Barbara Sanaldi

Dopo  il successo ottenuto in Regione Lombardia, la mostra denuncia “Donne a perdere”. Piccole storie di ordinaria quotidianità, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza alle donne sbarca a San Giuliano Milanese, inserita nel ricco calendario settimanale di eventi organizzati dal Comune. Sarà la prima data del tour nazionale della Mostra Evento 2018 – 2019, che toccherà moltissime città italiane. L’ esposizione a cura di Carla Bruschi e Barbara Sanaldi sarà tenuta dal 18 al 25 novembre 2018 nella sala Mario Tapia Radic presso lo Spazio Cultura di Piazza della Vittoria 2.

La mostra promossa dall’Assessorato alla Cultura e Pari Opportunità, racconta il quotidiano martirio di alcune donne vittime di violenza. Quindici opere di Carla Bruschi accompagnate da altrettanti racconti della giornalista Barbara Sanaldi. Attraverso un percorso che ricalca idealmente le quattordici stazioni della Via Crucis, sono rappresentate quattordici storie. La quindicesima simboleggia la Resurrezione e lancia un messaggio di impegno e di speranza. Una mostra che veicola un messaggio diretto, senza filtri, senza mezze misure, senza ipocrisie, per fermare queste stragi quotidiane. Ogni racconto di Barbara Sanaldi ha ispirato la pittrice Carla Bruschi, che l’ha trasfigurato e rappresentato tra i simboli della modernità, per enfatizzarne la contraddizione e amplificare l’impatto emotivo.

«La mostra “Donne a perdere. Piccole storie di ordinaria quotidianità” – spiega Nicole Marnini Assessore alla Cultura e Pari Opportunità del Comune di San Giuliano Milanese – racchiude già nel titolo quell’elemento di drammaticità che un tema come la violenza sulle donne immediatamente suscita. Parlare di “quotidianità”  mette ancora più in evidenza che si tratta di un argomento tragicamente attuale, che inquina la nostra società rivelandone la pericolosa carica di violenza e di odio che i racconti ispirati a fatti veri e le opere che saranno in esposizione a San Giuliano Milanese fino al 25 novembre ben rappresentano. Ma dinanzi alla sofferenza, al dolore e alla forte carica emotiva che queste storie sprigionano, l’unica risposta utile è proprio questa: parlarne e aiutare a parlarne, esplorare le paure e le angosce che suscitano e farsi portavoce della necessità di mantenere sempre “accesa la luce” su questi casi di sopraffazione contro cui ognuno di noi può e deve fare qualcosa. Come Amministrazione, grazie all’abilità e alla creatività di due donne, abbiamo voluto contribuire a evidenziare proprio questo aspetto: è indispensabile volgere il nostro sguardo su questa terribile realtà, fatta di discriminazione e quotidiani soprusi, che le parole e le figure illustrano in maniera efficace e direi complementare. E soprattutto indignarci, perché non c’è altro atteggiamento da tenere. Ma nel contempo avere ben chiaro che da tutto il dolore del mondo si può, con fatica e pazienza, anche risalire e ritrovare la fiducia nel domani. Sono storie che definirei di “resilienza” ben esemplificate dall’ultimo dipinto che simboleggia – conclude Nicole Marnini – proprio quella speranza che tutte le donne hanno il sacrosanto diritto di riconquistarsi per la loro vita».

Ogni tela, affiancata dal racconto che l’ha ispirata, guida i visitatori nella vita interiore delle protagoniste, condividendo le loro paure, le loro angosce, il senso di solitudine profonda e di tragica impotenza. Ogni storia, raccontata e raffigurata, è un preludio di morte e ricrea un pathos che risveglia le coscienze. Nessuno può fingere di non vedere, di non capire: sono stragi quotidiane che devono essere fermate. Donne a perdere vuole portare il tema della violenza sulle donne al centro del dibattito sociale e civile per contribuire a creare una società più equa e generativa, in cui il divario di genere, che manifesta ancora oggi elementi fortemente discriminanti nei percorsi formativi e professionali, viene esplorato nella sua espressione più tragica e patologica per poter risvegliare le coscienze di tutti e sconfiggere la cultura che le genera. Riconoscere i gesti che stanno alla base di uno stereotipo serve a prevederli e a superarli. Attraverso l’arte e la creatività, Carla Bruschi e Barbara Sanaldi denunciano questo inutile e drammatico martirio quotidiano e promuovono una cultura della prevenzione e della non violenza.

La mostra sarà inaugurata domenica 18 novembre 2018, alle ore 17.00. Sarà possibile visitare gratuitamente la mostra dal nei giorni e orari seguenti:

dal lunedì al venerdì: 9.00/12.00 – 15.00/18.00; sabato: 9.00/12.00 – 15.00/17.00   domenica: 14.30/18.30.

CARLABRUSCHIBiografia

Il percorso artistico di Carla Bruschi inizia in giovane età e da subito la sua pittura non indaga le forme, bensì lo spirito che le anima. Ha frequentato i corsi liberi all’Accademia di Brera. Ha sempre rappresentato nelle sue opere la sua realtà, contaminata dai limiti umani che una donna coraggiosa incontra sul suo percorso di autodeterminazione nella società moderna. Anche quando si arricchisce nel tempo di nuove formule espressive che integrano materiali come sassi, specchi rotti, stoffe, interpreta i grandi temi dell’attualità indagando a fondo nei sentimenti di chi la circonda. Calamitata dalla bellezza e dalla creatività del mondo della moda, crea abiti, accessori, oggetti d’arredo. Dalla ricerca di nuove formule espressive nascono gli Alieni, arte da indossare: una collezione di gioielli che Carla compone pezzo per pezzo, uno ad uno, mossa da istinto, piacere del contatto ed empatia con tutto ciò che di immateriale e di ignoto la sfiora. Ha esposto nelle migliori Gallerie nazionali e europee. La consacrazione come artista poliedrica arriva con le sue due ultime mostre milanesi patrocinate da Regione Lombardia: nel 2015 alla Casa Museale Tadini, e nel 2016 alla Società Umanitaria. Critica e pubblico hanno riconosciuto la grande capacita di Carla di leggere con occhi critici e propositivi il nostro tempo.

 

BARBARASANALDIBiografia

Giornalista pubblicista, cronista, narratrice. La scrittura è il tratto dominante della vita di Barbara Sanaldi, che esordisce nel mondo della cronaca ancora studente con il periodico locale Segrate Oggi ed è, al liceo, tra i fondatori del giornalino scolastico Makia, periodico ancora attivo – ad oltre 30 anni di distanza – tra le aule del liceo scientifico Niccolò Machiavelli di Pioltello. Nel 1990 comincia, con il quotidiano Il Giorno, la sua esperienza di cronista, per il quale si occupa di seguire avvenimenti, fatti, episodi, attualità, della zona Martesana e del Sud Milano. La cronaca locale resta l’attività principale anche quando nell’anno 2000, è la Redazione Metropoli del Corriere della Sera a chiamarla. Con il principale quotidiano nazionale, Barbara collabora fino al marzo del 2017, qui si occupa di cronaca di rilievo anche nazionale. Dall’aprile 2017 si occupa di cronaca locale per Il Cittadino di Lodi. Nel frattempo però ha raccontato anche altre storie e percorso altre strade, affiancando all’esperienza dura e spesso sfibrante della cronaca, nera e non solo, la lievità della fiaba: nel corso degli anni ha pubblicato tre raccolte dedicate ai bambini, “Sogni di Carta”, “Piccole storie per mamme e bambini” e “Storie di magia, amicizia e fantasia”. Cura anche un blog di scritti e pensieri. I racconti che fanno parte di “Donne a perdere” nascono dalla volontà di superare la barriera emotiva che ogni giornalista deve costruire tra se stesso e ciò che racconta, mettendosi in gioco e provando a costruire un ponte di umanità capace di traghettare emozioni e impegno.

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