La notte delle case popolari è illuminata dall’arancione del fuoco. Siamo a Torre del Greco, provincia di Napoli. Gli abitanti, esasperati da giorni di mancata raccolta presso l’isola ecologica, hanno preso in mano il problema. E fatto ciò che la logica suggerisce, cioè bruciato i rifiuti. Solo che, ovviamente, la modalità scelta è demenziale. Però, ragazzi l’importante è che non ci siano inceneritori al in Campania. Ci mancherebbe. Vediamo un po’ di dichiarazioni a Cinque Stelle sul problema, tanto per capire cosa ne pensi il governo:
Di Maio: “Tra l’altro quella è la mia Regione, c’è la mia famiglia, il movimento ha preso quasi il 60% e crediamo di sapere che in quella Regione non bisogna fare il business degli inceneritori ma bisogna fermare il business dei rifiuti”
Costa, Ministro dell’Ambiente: “Siamo uno dei Paesi con la green economy più avanzata e non possiamo rinunciare a questo né al concetto di economia circolare che è nel contratto di governo. Realizzare nuovi inceneritori significa rinunciare all’economia circolare”
Fico: “Posso assicurare che non ci sarà alcun inceneritore. Questa città e questa terra hanno già sofferto troppo”
Questa è la classica fuga dalla realtà Grillina che finisce malissimo. Una postilla: io sono nato e cresciuto sotto uno degli inceneritori del Nord Est. Ed a 24 anni ero convinto che questa cosa non fosse precisamente la scelta migliore del mondo. Io poi sono cresciuto, ho studiato le carte, ho capito che erano sciocchezze e mi sono pentito dell’opposizione di principio fatta all’epoca. Tutto ciò premesso, se non bruci i rifiuti in un inceneritore, i rifiuti bruceranno comunque. È un dato di fatto che a Milano sappiamo anche troppo bene.
In Campania, poi, il problema sta divenendo drammatico. O meglio, lo è sempre stato, diciamo che si sta riacutizzando. Quindi qui si sono scontrate due visioni del mondo, come avviene da venticinque anni: chi propone soluzione e chi si rifugia nel sogno. Lieto che Salvini abbia abbandonato il secondo campo, constato che i Cinque Stelle non hanno intenzione di uscirne. E, siccome non fare è più semplice che fare, le cose non cambieranno. Ed i cittadini di Torre del greco risolveranno il proprio problema con la benzina, pagando in diossina respirata la stupidità corrosiva dell’ecologismo che uccide l’ambiente.
Ultima considerazione: gli inceneritori dovrebbe costruirli lo stato? No, non necessariamente. Soprattutto se non vogliamo infiltrazioni camorristiche. Lo Stato dovrebbe controllare. Non fare. Anche perché, a tutta evidenza, non sa come si faccia. Ma qui sconfiniamo nel liberalismo. Ed in un paese in cui si vaneggia di economia circolare è meglio evitare. Perle ai porci.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,