“Il Comune annuncia trionfante lo stanziamento di 2,5 milioni di euro per contrastare le occupazioni abusive negli immobili dismessi di sua proprietà e metterli in sicurezza. A Milano c’è solo l’imbarazzo della scelta per gli edifici finiti in mano a clandestini, spacciatori e sbandati: bene la messa in sicurezza, ma gli sgomberi?”. E’ la riflessione del Consigliere Sardone che riassume la quantità di immobili abbandonati e sede privilegiata dei migranti e dei loro affari. Completa il consigliere Comazzi “Peccato che il problema sia alla radice: senza un piano serio di contrasto all’abusivismo, resta solo la propaganda della giunta Sala. Difatti, in questi anni l’azione di Palazzo Marino si è rivelata piuttosto debole, arrivando a tollerare occupazioni di interi stabili senza battere pressoché ciglio. Il timore – conclude l’esponente azzurro – è che se non si argina il fenomeno alla base, investire soldi dei cittadini per iniziative di questo tipo potrebbe rivelarsi un semplice spreco di denaro pubblico. Prima di impiegare ingenti risorse – conclude – è necessario un approccio totalmente diverso, oltre a un’azione incisiva (di concerto con le forze dell’ordine) contro chi occupa illegalmente spazi pubblici e privati”. Esemplifica efficacemente Silvia Sardone”Alcuni esempi sono eclatanti, vedi l’ex Palasharp dove vivono decine di immigrati in condizioni igieniche pessime, oppure gli ex bagni pubblici di via Esterle occupati da centri sociali e clandestini africani senza che il Comune abbia mai alzato un dito, oppure ancora l’ex chimici di Rogoredo dove i tossici e gli spacciatori del boschetto vivono, spacciano e si drogano. Per non parlare dell’ex scuola di via Zama dove vivono decine di nordafricani e si avverte ora anche uno strano giro di giovani ragazze, o dell’ex istituto di via Adriano 60 occupato da altri pusher immigrati e mai riqualificato dal Comune nonostante le mille promesse”. E ritorna in primo piano l’esigenza di sgomberare i Centri sociali che ogni giorno testimoniano l’illegalità.
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