A Sabbioneta (Mantova) è morto un bambino di 11 anni che si trovava nella casa di famiglia a cui il padre avrebbe dato fuoco. L’uomo, un 53enne italiano, aveva ricevuto appena 4 giorni prima un divieto ad avvicinarsi alla casa emesso dal gip di Mantova. Ora i Carabinieri, coordinati dal comandante Fabio Federici, stanno cercando di ricostruire quanto accaduto nelle ore precedenti al fattaccio.
Pare che la madre del ragazzino stesse rientrando a casa dopo aver accompagnato un altro figlio ad una attività pomeridiana, quando ha visto il marito, da cui si stava separando, uscire dalla casa e salire a bordo di un’auto con la quale, nella fuga, ha speronato la sua. La donna, entrata nell’abitazione, l’ha trovata avvolta dal fumo e dalle fiamme, ma è riuscita ad afferrare e a portare in salvo il più piccolo dei suoi figli, un bimbo di 4 anni. Nulla però ha potuto fare per salvare l’altro bambino che si trovava all’interno della casa. All’arrivo dei Carabinieri e del personale del 118 il ragazzino era ormai esanime ed è morto poco dopo il suo arrivo in ospedale. Sono quindi scattate le ricerche del padre che gli agenti della Polizia stradale di Cremona hanno rintracciato in un bar e fermato.
Ora sulla vicenda indaga la Procura di Mantova, competente sul fatto, mentre della convalida del fermo si occuperà la Procura di Cremona.
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