Contro la violenza sulle donne Carfagna (F.I) apre campagna di sensibilizzazione bipartisan

Attualità

Una panchina rossa grondante di tante ferite, nel silenzio di una testimonianza visiva della violenza. La pancina simbolo felle violenze cobntro le donne è stata posizionata in Piazza Città di Lombardia dall’assessore regionale alle Politiche per la famiglia, Genitorialità e Pari opportunità, Silvia Piani, affiancata da Valentina Pitzalis, dal presidente dell’Ordine degli avvocati, Remo Danovi. “Questa panchina – ha detto l’assessore Piani – rimarrà qualche giorno in piazza e poi verrà spostata in modo permanente all’ingresso N2 per dare un segnale visibile di un impegno che per noi non dura non solo il 25 di novembre, ma tutto l’anno. Nei prossimi giorni illumineremo prima Palazzo Pirelli con la scritta ‘#nonseidasola’ e poi Palazzo Lombardia per dare un segnale ‘luminoso’ del nostro impegno nella lotta a questo fenomeno.”

E ricorda in un affollamento immaginario le donne che subiscono, che non si ribellano, che si rassegnano nel silenzio di una famiglia, le vittime prese con la forza nei troppi irrazionali stupri nelle nostre città, giovani annientate dai soprusi aggressivi di guerra. Qualsiasi sia la causa della violenza segnala una prevaricazione, mancanza di rispetto, possesso anche bellico di due fazioni.  E conoscere consapevolmente che un rapporto  basato sulla forza non è “amore”  può essere un punto di partenza. “Questo non è amore”: è lo slogan scelto dalla Polizia per la campagna di sensibilizzazione e informazione in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne. L’ex  ministro Mara Carfagna (F.I), ha promosso una campagna di sensibilizzazione bipartisan, senza colore politico “‘Non è normale che sia normale’, dichiara. Ed erano presenti a Montecitorio, alla presentazione, esponenti di tutti gli schieramenti politici, da Maria Elena Boschi a Giulia Bongiorno, da Isabella Rauti a Maria Edera Spadoni. “Noi donne siamo state capaci di superare gli steccati politici, è una battaglia lunga, bisogna cambiare la testa delle persone, serve una rivoluzione culturale – ha spiegato l’on. Carfagna – Ho presentato un emendamento per istituire un ulteriore fondo per assistere le famiglie affidatarie di orfani di femminicidio.
Abbiamo detto a tutti di unirsi all’onda e di diffondere il messaggio.
Chiunque può contribuire coinvolgendo amici e conoscenti sulle piattaforme Social e sul web. Non basta più discutere tra addetti ai lavori, oggi bisogna aprirsi, sviluppare in maniera positiva le potenzialità della rete perché se ne parli in famiglia e nei luoghi di lavoro. Si tratta di un tema drammaticamente diffuso e vicino a tutti noi”.
Sui social, sul web, sui giornali e in tv verrà trasmesso il video in cui personaggi noti si fanno un segno rosso contro la violenza sotto l’occhio. Tra loro, Fiorello, Barbara D’Urso, Maria Grazia Cucinotta, Vincenzo Salemme, Paola Turci, Claudia Gerini, Alessandro Borghi” Siamo tutti coinvolti perché è un’esigenza di civiltà.

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