Finalmente riparte il campionato e l’Inter è chiamata a dimostrare ai suoi tifosi -ma soprattutto a sé stessa- come l’orribile sconfitta di Bergamo sia stata unicamente un episodio estemporaneo nel proprio percorso stagionale.
Così è stato infatti, con un rotondo 3-0 contro un tenero Frosinone che non ha mai messo in difficoltà i nerazzurri. Non è stata la migliore Inter stagionale, ma occorreva portare a casa una vittoria senza correre il rischio di dover affrontare il trittico di trasferte terribili con la testa gonfia di pensieri.
Tutto apparentemente facile quindi, o quasi, con l’Inter che ha condotto una partita mai in discussione fin dall’inizio, se si eccettua una parata di Handanovic ad inizio ripresa che ha evitato il pareggio momentaneo dei frusinati.
Spalletti, pur dovendo rinunciareagli infortunati Vrsaljikoe Dalbert, dà il via al consueto turn-over già riproposto più volte, scegliendo BorjaValero in luogo dello squalificato Brozovic, Lautaroper Icardi, e al posto di Perisic inserisce Keita Balde.
Proprio quest’ultimo si è rivelato il vero mattatore della serata, aggiungendo alla sua pregevole doppietta, l’assist per Lautaro, in gol ancora una volta di testa. Il Toro argentino, quando riesce a trasferire la sua rabbia dentro la partita è indubbiamente un valore aggiunto alla causa nerazzurra. Vedremo se Spalletti troverà la connotazione tattica ideale per farlo coesistere con Icardi, è il pensiero del popolo interista che va attualmente per la maggiore.
Il vantaggio iniziale siglato dalla zampata di Keita ha in sostanza indirizzato la partita sui binari più congeniali all’Inter, anche se è sempre doveroso ricordare che in ogni caso, sul punteggio di 1-0, la partita resta pericolosamente in bilico contro qualsiasi avversario.
Discreto il centrocampoieri sera, con Nainggolan al rientro dopo l’infortunio ancora in fase di rodaggio, mentre le cosiddette seconde linee si sono nuovamente rivelate affidabili e decisive. Keita in particolare ha dimostrato di avere ancora nelle sue corde le giocate e i colpi visti quando indossava la maglia della Lazio. Quando si applica al servizio della squadra e non vuole strafare,si rivela sicuramente un’arma aggiuntiva per Spalletti. Da qua a Maggio starà a lui riguadagnarsi la conferma, al netto della trentina di milioni necessari per il riscatto da parte dell’Inter.
Un plauso speciale, non solo per ieri sera(con oltre sessantatremilaspettatori) va in ogni caso ai tifosi dell’Inter: lo stadio sempre pieno (sesto in Europa per presenze), la curva interamente coperta da scenografie, le sciarpate in ogni settore, la partecipazione convinta di tutti gli spettatori meritano una grande squadra che lotti al massimo delle proprie possibilità in tutte le partite.
Da oggi testa al Tottenham, tornato improvvisamente a far paura dopo aver strapazzato il magic Chelsea di Sarri. La via per diventare forti passa per Londra.
Avanti Inter.
Diego Stroppa
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845