BRESCIA – PALAZZO MARTINENGO – 19 GENNAIO / 9 GIUGNO – GLI ANIMALI NELL’ARTE – DAL RINASCIMENTO A CERUTI.
Palazzo Martinengo a Brescia si prepara ad accogliere un evento unico che documenterà, attraverso 80 capolavori, come la rappresentazione degli animali abbia trovato ampia diffusione nell’arte tra XVI e XVIII secolo.
Dal 19 gennaio al 9 giugno, la mostra Gli animali nell’arte dal Rinascimento a Ceruti, trasformerà la residenza cinquecentesca in un ideale “zoo artistico”, che consentirà di comprendere come l’animale abbia avuto un ruolo fondamentale nella grande pittura antica.
I più grandi maestri del Rinascimento, del Barocco e dell’Età dei Lumi, da Raffaello a Caravaggio, da Guercino a Tiepolo fino a Ceruti, hanno dipinto animali sia in rappresentazioni autonome – alla stregua di ritratti caratterizzati anche psicologicamente – che in compagnia dell’uomo, soprattutto in occasione di commissioni ufficiali da parte di nobili e aristocratici. Traendo ispirazione dai testi biblici e dalla letteratura classica greca e latina, gli artisti hanno licenziato tele nelle quali l’animale è protagonista – come nell’episodio dell’Arca di Noè – o comprimario, divenendo attributo iconografico dei santi più venerati – Girolamo con il leone, Giorgio con il drago, Giovanni Battista con l’agnello – o parte essenziale del racconto mitologico. Basti citare le storie di Diana cacciatrice accompagnata dal suo fedele cane, Ganimede e l’aquila, Leda e il cigno e il ratto di Europa escogitato da Zeus trasformato in toro. Senza dimenticare gli affascinanti personaggi della maga Circe – che aveva il potere di trasformare i suoi nemici in animali – e di Orfeo che, suonando la lira con impareggiabile maestria, incantò gli animali e la natura.
Il percorso espositivo sarà suddiviso in dieci sezioni che indagheranno la presenza dell’animale nella pittura a soggetto sacro e mitologico – mettendo in evidenza le simbologie e i significati ad esso connessi – per addentrarsi in sale tematiche dedicate a cani, gatti, uccelli, pesci, rettili e animali della fattoria, spesso raffigurati in compagnia dell’uomo. Nell’ultima stanza saranno protagonisti gli animali esotici – scimmie, pappagalli, dromedari, leoni, tigri, elefanti, struzzi – e fantastici, figli della fervida vena creativa degli artisti.
Tra le opere di Guercino, Ceruti, Bachiacca, Grechetto, Campi, Cavalier d’Arpino, Giordano e Duranti che giungeranno a Brescia da musei, pinacoteche e collezioni private italiane ed estere, sono da segnalare quattro capolavori del Pitocchetto che per la prima volta saranno esposti in una mostra pubblica, fra i quali spicca la sorprendente e modernissima coppia di tele raffiguranti Vecchio con carlino e Vecchio con gatto, citata nell’inventario del 1802 della prestigiosa collezione Melzi d’Eril di Milano. Inoltre, verranno presentate alcune tele inedite recuperate dal curatore in collezioni private italiane, tra cui lo splendido “Ritratto di gentiluomo con labrador” del maestro fiorentino Lorenzo Lippi, la “Venere, amore e cagnolino vestito da bambina” del pittore veneziano Pietro Liberi e l’intenso “Ritratto di ragazzino con cane” del genovese Domenico Fiasella. Di Giorgio Duranti, artista bresciano settecentesco specializzato nella pittura a soggetto animalier, il pubblico potrà ammirare cinque opere, tra cui il “Ritratto di poiana” di collezione privata, i “Due tarabusi” dell’Accademia Carrara di Bergamo e l’inedito “Nido di gazze ghiandaie” scoperto di recente in una raccolta privata bresciana.
Sarà instaurata una preziosa collaborazione con il Dipartimento di Scienze Naturali e Zoologia dell’Università di Pisa, che studierà in maniera scientifica le opere selezionate, per ricavare preziose informazioni sulle razze antiche e sulla loro evoluzione nel corso dei secoli.
info: tel. 327-3339846; www.animalinellarte.it; info@amicimartinengo.it
Brescia, Palazzo Martinengo (via dei Musei 30)
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