C’è ancora tempo per vedere Roma al cinema Beltrade (Leone d’Oro 2018). È bello davvero ed è prodotto da Netflix per la regia di Cuarón che fa film uno diverso dall’altro e con gli ultimi tre è diventato un autore che sa anche autocitarsi: un piccolo ammiccamento a Gravity. Tra l’altro: gli ultimi tre finiscono tutti nell’acqua.
Ha un titolo impegnativo perché felliniano (ma è il nome del quartiere di Città del Messico) e attraversa nei suoi campi lunghi una storia latino-americana fatta di quelle donne che reggono il peso del mondo. Ha il sapore del ricordo personale e nel realismo integrale conserva tocchi di superstizione alla Márquez. Con un bianco e nero nitidissimo porta sullo schermo molti di quei gesti che memorizziamo quando siamo bambini per poi lasciarci ad alimentarli nei ricordi che ci fanno sorridere con un po’ di nostalgia.
Francesco Gala
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