Questo governo passerà alla storia per essere stato quello che, con il minor numero di provvedimenti, è riuscito a fare il maggior numero di danni all’economia. Un solo atto, infatti, è responsabile di un crollo verticale di crescita, occupazione, fiducia di imprese e famiglie. E tutto senza ottenere alcun risultato apprezzabile. Il cosiddetto decreto dignità è un capolavoro di rara idiozia, i cui risultati ci illustra Federmeccanica:
“Con riferimento al Decreto Dignità, il 30% delle imprese” del settore metalmeccanico “non rinnoverà, alla data di scadenza, i contratti a tempo determinato in essere”
Sono dati estremamente significativi, perché in questo settore il 98% dei contratti sono a tempo indeterminato. Quindi quei contratti erano destinati alla stabilizzazione prima o poi. I numeri successivi sono ancora peggiori:
“Il 37% intende trasformarli in contratti a tempo indeterminato mentre un altro 33% si riserva di decidere, valutando la situazione alla scadenza”. Come spiega il direttore generale Stefano Franchi, l’associazione “monitorerà il trend, anche in relazione alla decisione delle imprese che non si sono pronunciate”. In tema di occupazione, Franchi rileva in primo luogo che “per avere una occupazione stabile serve una crescita stabile”.
Perché spaventano? Perché nel settore il 40% dei contratti viene da stabilizzazioni. Quindi, dopo aver introdotto una legge che doveva aumentarle, non solo non succede nulla di tutto questo, ma addirittura la percentuale diminuisce. Un 10% in meno di operai diventerà a tempo indeterminato. Grande risultato del ministro della disoccupazione. Ovviamente questa insicurezza diffusa non aumenta certo la voglia di spendere. Assolavoro calcola in 53 mila le persone che dal 1 Gennaio saranno tolte dal circuito delle agenzie interinali perché avranno superato i 24 mesi di lavoro a tempo.
Lasciate scivolare questo fatto dentro di voi. 53 mila persone non potranno più fare periodi di prova. Da nessuna parte. Non avranno seconde chance. Non potranno più legalmente entrare in nessuna azienda. Concentratevi. Che futuro avranno davanti? Come potranno sperare in un lavoro semi stabile un giorno? Molti di loro sono giovani, a cui resta solo il nero. Altri sono signori attempati, cui la speranza viene rubata. Ci sono madri di famiglia. Padri separati. 53 mila vite a cui si dice che è finita. E tutto perché, secondo uno che non ha mai lavorato un giorno in vita sua, non era dignitosa la loro condizione. Ed ora tutto quello che resta loro è il nero.
Almeno questo, il nero a vita, possiamo dire però che è qualcosa che la famiglia Di Maio conosce bene ed almeno qualcuno dei suoi componenti pare apprezzare molto.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,
La verità è che le agenzie interinali di assolavoro si lamentano perchè non possono più fare soldi indebitamente sul sudore altrui.