Inter, il cuore non basta.

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La partita, la madre di tutte le partite, ci conferma che l’Inter è una squadra forte, ma priva di veri campioni che possano risolverle con una giocata. Questo fa la differenza, ad oggi.

Così è stato infatti, con l’Inter che è scesa allo Juventus Stadium senza timore, cercando di fare la partita, dando l’impressione di poter essere in grado di battere una squadra ad oggi senza rivaliin Italia, se non altro per la qualità della rosa a disposizione di Allegri.

Ma alla fine finisce 1-0 per la Juventus, che spinge l’Inter a quattordici punti indietro in classifica. La differenza, stringendo, è tutta lì, col risultato abbastanza frustrante di essere consapevoli di aver disputato nel complesso una buona partita, preparata molto bene ma stavolta gestita male da Spalletti.

Ai forcaioli che però ora inneggiano sui social chiedendo l’ennesima testa dell’allenatore di turno, va ricordato che se l’Inter oggi ha una mentalità di squadra che prova a giocarsela con chiunque, il merito va attribuito al tecnico.

Sostenere un allenatore non significa che non si possa criticarlo, ma affermare che Spalletti sia il problema dell’Inter francamente appare abbastanza ridicolo  oltre che semplicistico.

La partita: Spalletti sceglie Joao Mario e Miranda in luogo di Vecino e De Vrji, riproponendo Vrsaljko sulla corsia di destra. L’inizio è incoraggiante, con l’Inter che tiene bene il campo e a fasi alterne costringe la Juventus ad abbassarsi nella propria metà campo. La difesa nerazzurra argina bene Cristiano Ronaldo, aiutata anche da un encomiabile Brozovic, che disputa una partita di qualità e di sacrificio. E così arrivano le due clamorose occasioni che avrebbero potuto indirizzare diversamente la gara, col palo di Gagliardini e quella in cui Perisic e Icardi si ostacolano a vicenda vanificando una conclusione a rete. Anche la Juventus però crea qualche opportunità impegnando Handanovic in una bella parata su colpo di testa, ma al termine del primo tempo, comunque, l’impressione è quella che l’Inter possa giocarsela finoin fondo.

Infatti, in avvio di ripresa Politano ha un’altra occasione per portare l’Inter in vantaggio, ma la sua conclusione trova Bonucci sulla sua traiettoria. A quel punto Spalletti sostituisce l’esterno con Borja Valero, e l’Inter smette di essere pericolosa

A metà della ripresa il gol juventino, con Cancelo che pennella un cross per Mandzukic, che sbuca alle spalle di Asamoah e infila Handanovic di testa.

Spallettiopera i cambi, facendo entrare Keita e Lautaro, ma l’Inter non ha la forza necessaria per creare pericoli alla Juventus, che gestisce col piglio e la maturità della squadra più forte, chiudendo partita e campionato in un solo colpo.

All’Inter resta l’amarezza di aver sprecato troppo e nel contempo la consapevolezza di essere sulla strada giusta nel progetto di squadra. L’obiettivo in campionato resta il secondo posto, nullacambia da ieri sera.

Martedì sera una sfida ben più cruciale, col Psv in Champions. Vincere potrebbe non bastare, ma occorre provarci tutti assieme, squadra e tifosi.

Avanti Inter.

DiegoStroppa

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