Anziani rottamati, illusi, vittime di rapina

Milano

Quel giorno in cui, nella sede di un’associazione onlus, vidi un bambino insegnare al nonno gli elementi base per usare il computer, pensai che nella realtà, a volte, la distanza tra generazioni si risolve con spontaneità. E l’anziano rideva del suo impaccio, chissà quanto fosse reale, con quell’attesa ironica delle spiegazioni divertite del nipote. Era un’implicita accettazione dei ruoli, uno scambio di conoscenze. E c’era fiducia. Gli anziani, emarginati, spesso economicamente non autosufficienti, ad aspettare le stagioni con la solitudine nell’anima fanno parte di una categoria a sua volta inserita in altre categorie di indigenza, di malattia, d’età. Sono stati rottamati da una società che crea divisioni e utilità nette, senza possibilità di osmosi. Eppure trasferire la loro esperienza e conoscenza è un valore essenziale per riconoscere la storia di oggi. Una storia che è superamento, innovazione, non tabula rasa della precedente. Questi anziani che malfermi guadagnano le strade, i giardinetti, con la misera spesa in mano, sono le vittime designate dei muscoli e dei pensieri dei rapinatori, dei borseggiatori. E se appartengono alla categoria degli illusi che si sentono sempre giovani, la delusione si moltiplica. La cronaca di ieri racconta di un 72enne che frequentava una ventenne: uno chissà con quali speranze, l’altra in attesa del momento opportuno. Racconta Milano Today “Prima hanno trascorso una serata insieme tra locali: lui 72 anni, lei una ventina. A notte fonda lei lo avrebbe rapinato: gli avrebbe portato via tutti i contanti che aveva prelevato dal bancomat scappando nel buio della notte. È successo nella notte tra giovedì e venerdì 7 dicembre tra via Tosi e via Zumbini a Milano (zona San Cristoforo). E sul caso stanno indagando gli agenti della questura di Milano.” Un episodio che spesso si ripete nelle intenzioni di chi truffa senza scrupoli i tanti anziani inascoltati, abbandonati, senza un ruolo.

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