Complici nel favorire lo smog nelle nostre città sono i cambiamenti climatici, il traffico e la ridotta disponibilità di spazi verdi che combattano le polveri sottili e gli inquinanti gassosi. Ogni cittadino milanese ad esempio dispone di 17,9 metri quadrati di verde urbano, a fronte dei 31 metri quadrati della media italiana.
“Di fronte al cambiamento del clima in atto – sollecita Coldiretti Lombardia – non si può continuare a rincorrere le emergenze, ma bisogna intervenire in modo strutturale, favorendo nelle città la diffusione del verde che concorre a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi. Una pianta adulta – spiega la Coldiretti – è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno.
Sempre dalla Coldiretti allora ci arriva la prima top ten delle piante mangia smog: dall’Acero riccio alla Betulla verrucosa, dal Ginkgo Biloba al Bagolaro, dal Frassino comune all’Ontano nero, dal Tiglio selvatico all’Olmo. Piantati anche nei nostri giardini possono ripulire l’aria da migliaia di chili di anidride carbonica e sostanze inquinanti come le polveri PM10 che ogni anno, secondo l’Agenzia europea dell’Ambiente, in Italia causano circa 80.000 morti premature. In questo contesto – conclude Coldiretti Lombardia – è positiva l’introduzione nella manovra di bilancio del “bonus verde” con detrazioni del 36% per la cura del verde privato come terrazzi e giardini, anche condominiali.
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