Sferrando un duro colpo al racket delle occupazioni abusive delle case popolari, i carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 9 persone, 1 colombiano, 1 peruviano e 7 italiani, appartenenti all’area antagonista milanese. I 9 sono ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata all’occupazione abusiva di immobili di proprietà pubblica e di resistenza a pubblico ufficiale.
Nell’operazione, denominata “Robin Hood”, sono però indagate a piede libero 75 persone del centro sociale ‘Base di solidarietà popolare(‘a cui sono stati apposti i sigilli), che hanno formato il “Comitato abitanti Giambellino”.
Pare che il comitato “assegnasse” le case Aler sfitte al proprio giro di amici e familiari, non certo in graduatoria e quindi senza alcun diritto. Se qualcuno cercava di mettere loro il bastone fra le ruote, veniva minacciato. Addirittura in un’occasione il gruppo aveva reagito violentemente nei confronti di una pattuglia dei carabinieri, chiamata da alcuni residenti. La pattuglia, accerchiata da una trentina di manifestanti, era stata costretta ad andarsene.
Nel quartiere erano persino esposti cartelli con numeri di telefono da chiamare all’arrivo di un ispettore o delle forze dell’ordine, in modo che il gruppo potesse far convogliare sul posto fino a 70/100 persone per impedire lo sgombero.
Forzavano le serrature, scassinavano le porte e aiutavano gli occupanti ad allacciarsi abusivamente alle utenze, spinti “da una matrice ideologica anarco-insurrezionalista”, quasi per “togliere ai ricchi per dare ai poveri”, come spiega il procuratore aggiunto Alberto Nobili.
In questo modo però, sottolinea il comandante provinciale dei carabinieri Luca De Marchis, ” erano danneggiate le famiglie a cui legittimamente spettava l’alloggio e che venivano scavalcate da quelle selezionate in modo totalmente arbitrario dal gruppo”.
Sulla pagina Facebook del Comitato Abitanti Giambellino Lorenteggio è subito uscito un commento “Iniziano già i primi articoli di giornale. Ci accostano al racket. Sono semplicemente ridicoli. Chiunque abbia un po’ di sale in zucca conosce la differenza fra lottare ed essere un racket”
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