‘Non c’è equità senza merito – L’attacco alle pensioni mortifica professionalità e responsabilità, mina la certezza del diritto, riduce la fiducia sul futuro’. Questo il titolo e il tema dell’assemblea, in programma oggi , 14 dicembre, a Milano, presso il Teatro Nuovo (Piazza San Babila, 3) dalle 10,30.
Hanno promosso l’evento le associazioni più rappresentative dei dirigenti pubblici e privati e delle alte professionalità: Cida, Confedir, Assdiplar, magistrati ed avvocati dello Stato, diplomatici, militari, medici. In pratica 850mila soggetti espressione del ‘ceto produttivo’ del Paese, che hanno stabilito di rendere pubblico il proprio disagio. “Sono mesi che subiamo attacchi ingiusti nel patetico tentativo di farci apparire dei privilegiati agli occhi della pubblica opinione”, ha detto Giorgio Ambrogioni, presidente di Cida, la Confederazione dei dirigenti privati e pubblici.
“Ci siamo rivolti al presidente del Consiglio e ai maggiori rappresentanti dei partiti di governo, per essere ascoltati, per spiegare le ragioni del nostro dissenso a tale oltraggiosa campagna mediatica e di mostrare, dati alla mano, che le nostre pensioni sono frutto di contribuzioni versate e sempre commisurate a un impegno professionale costruito sul merito e sulla competenza. Ma i nostri tentativi sono finiti contro il muro di gomma di una politica autoreferenziale e con scarsa sensibilità culturale. Rifiutiamo di essere discriminati sulla base delle nostre pensioni (retribuzioni differite, ricordo per inciso) perché le nostre carriere sono state costruite sulla base di lavoro duro, ambizione personale e sacrifici delle nostre vite private”.
“Abbiamo deciso – ha aggiunto Ambrogioni – di dire basta a questo gioco al massacro e di manifestare, pubblicamente, la palese ingiustizia che si vuole perpetrare ai nostri danni. Adotteremo ogni iniziativa per contrastare questo tentativo e ci opporremo in tutte le sedi, istituzionali e giurisdizionali, per far valere i nostri diritti garantiti dalla Costituzione”.
“Oggi a Milano, saremo più di mille delegati a manifestare democraticamente e pacificamente, com’è nostro costume, contro l’ingiustizia di un provvedimento che, a quanto apprendiamo, sarà inserito in una legge di bilancio con tagli retributivi mai visti, contro una sola categoria dicittadini-contribuenti e al solo scopo di guadagnare consensi mediatici”, ha concluso Ambrogioni.
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Ma a nessuno è venuto in mente , oltre a tutto il resto di far presente quanto segue :
Se tagliano ad es 300 m.ni di € come dicono ,di questi lo stato ne riceve indietro sotto forma di tasse al 43 % (questa è l’aliquota) 129 m.ni di € e quindi il risparmio reale sarebbe di 171m.ni di €. Poi dicono che il” presunto” risparmio di 300 m.ni di € sarebbe destinato alle pensioni di cittadinanza o altre invenzioni varie dove ovviamente non ci sarebbe alcuna tassazione. Quindi con questa operazione lo stato non avrebbe alcun risparmio ma un aggravio di spesa di 129 m.ni di € che i contribuenti dovrebbero ulteriormente coprire . Per la serie… o sono dei geni o siamo nella demagogia pura