La periferia rimane periferia, come sempre: sporadiche illuminazioni di alcuni negozi, spruzzi di luce su alcune facciate e la solita litania di luci fioche ad illuminare strade poco frequentate ed apparentemente ai margini di una città scintillante. Sicuramente la Galleria sfavilla, l’albero di Natale è un pizzo di luci, ma camminare nelle zone decentrate è sempre un’avventura con gli ostacoli, le buche, i dislivelli. Gesù Bambino ha dimenticato i rioni delle case popolari? I negozi sopravvissuti guadagnano troppo poco per mettersi d’accordo ? Scrive il Corriere che “Per le 180 strade «accese» sono scesi in campo Comune, Confcommercio, Assolombarda, laboratori di quartiere, associazioni di via e sponsor. “ Sarà così, ma è plateale che gli sponsor o l’accordo sono mancati. Ma quest’anno mancano all’appello anche tre centralissime e storiche vie: corso Garibaldi, via Manzoni e via Torino. Ed è sorprendente che la fattibilità giri intorno ai soldi “Già l’anno scorso in Corso Garibaldi gli esercenti, in assenza di «benefattori», avevano dovuto aprire i portafogli: ma con il supporto del Comune e un contributo medio di circa 200 euro a testa, avevano illuminato la strada”; dichiara Piacetini, titolare della Max up srl che si occupa di trovare gli sponsor alle strade milanesi in vista del Natale. (Corriere) In Via Torino tutti i negozi esibiscono le luci delle proprie illuminazioni, ma nulla che ricordi il Natale. Via Manzoni e via Torino per il mancato accordo tra grandi catene e piccole botteghe non brillano con le luminarie natalizie, eppure Natale arriva una volta all’anno e dovrebbe essere una magia. Colpa della crisi?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano