Il PAC riapre con la mostra “Eva Marisaldi. Trasporto eccezionale”

Cultura e spettacolo

Il Padiglione d’Arte Contemporanea riapre al pubblico con la personale di Eva Marisaldi, tra le artiste più rilevanti della generazione nata negli anni Sessanta, in programma fino al 3 febbraio. Fotografie, azioni, performance, video, animazioni e installazioni, alternati a tecniche più tradizionali e artigianali come il disegno e il ricamo. Le opere della Marisaldi sono caratterizzate da una lirica vena narrativa e la sua ricerca prende spunto dalla quotidianità, indagandone gli aspetti nascosti attraverso un processo poetico e giocoso che si addentra nella fantasia e nell’immaginazione. Interrogandosi su tematiche quali dialogo e narrazione, indaga le possibilità di riflessione individuale e collettiva all’interno dello spazio espositivo, dando vita a originali e suggestivi percorsi di trasformazione. Partendo da questa attitudine la mostra aprirà con una nuova versione dell’opera “Welcome” (2018): tre nastri da ginnastica ritmica azionati da bracci meccanici daranno il benvenuto ai visitatori, i quali saranno invitati a salire a bordo della “Nastronave” (2018) una colorata stanza da proiezione con estratti video che raccontano anni di lavoro dell’artista, accompagnati da un rumoroso sottofondo di locuste.

Il fascino e l’attenzione per i suoni sono presenti nel video “Musica per camaleonti” (2003) girato in Madagascar, che ha la più alta concentrazione di camaleonti del Pianeta e il video “Porto fuori” (2007), che segue il percorso di una macchina acustica traballante lungo il molo Zaccagnini di Ravenna. Entrambi i lavori sono realizzati con la consulenza tecnica di Enrico Serotti, musicista e compositore. Il suono è evocato dai due cucchiai sospesi su fili come marionette che duellano tra loro nell’opera “Senza titolo” (2018), dedicata ad Antonio Gramsci e ai suoi “Quaderni del carcere” (1929) o quello riprodotto dalla carta che risuona grazie a un complesso dispositivo inserito in “Untitled” (2018), che mixa contemporaneamente quattro dischi 45 giri. “Surround” (2018) è una specie di ponte sospeso che produce un’onda ciclica che si propaga per la sua lunghezza per rimbalzare indietro, scemare, e ripartire. Interessante come questi lavori sonori di Marisaldi possano entrare in relazione con i “Sette Savi” di Fausto Melotti, che abitano il giardino del PAC, attraverso il concetto di modulazione, l’idea del tema e delle variazioni musicali reso dall’alternanza di pieni e vuoti e dei volumi positivi e negativi creati dall’artista italiano appassionato e studioso di musica. Nell’installazione “3000 pagine” (2018) il sonoro è trasmesso da quattro pannelli di cartone e dodici sgabelli in legno e tessuto. L’idea di questo lavoro è nata dalla lettura di un articolo sull’Assemblea nazionale del popolo in Cina, la sessione annuale del Parlamento cinese a Pechino, durante la quale i tremila delegati delle province seguono il discorso del Presidente in un religioso silenzio, interrotto solo dal rumore delle pagine di un testo messo a loro disposizione che vengono girate simultaneamente.

Altre narrazioni sono dedicate ad Asja Lacis (“Per Asja Lacis”, 2016) la regista lettone di Riga, compagna del drammaturgo Bernhard Reich, assistente di Brecht, fondatrice dopo la Rivoluzione d’Ottobre del teatro per ragazzi emarginati e a Leni Riefenstahl (“Gestein-Gestalt”, 2012). Il lavoro di Marisaldi non segue una logica lineare, ma propone formazioni plastiche che evocano assenza e mistero in uno sforzo di liberare emozioni nascoste. Questo trasporto ipotetico, metaforico, eccezionale nei mondi creati ed evocati da Eva Marisaldi si chiude idealmente con un viaggio lungo il fiume Ulanga che sfocia nel lago Vittoria, uno dei grandi laghi dell’Africa (“Along”, 2018): si tratta di fotogrammi ridisegnati dall’artista ed estrapolati dal film “La regina d’Africa” (diretto da John Huston nel 1951 e tratto dal romanzo omonimo di Cecil S. Forester del 1935) che trasformano le suggestioni dei visitatori in un azzurro e lineare orizzonte, dove sembra sentir risuonare la sentenza definitiva che chiude sia il libro sia film: “se abbiano o meno vissuto felicemente, è difficile a dirsi”.

Un programma ispirato alle opere in mostra coinvolgerà grandi e piccoli con laboratori per famiglie, workshop per adulti, visite guidate con il curatore e incursioni teatrali in collaborazione con il Teatro Elfo Puccini. La mostra è realizzata con il sostegno di TOD’S, sponsor dell’attività espositiva del PAC, con il contributo di Alcantara e Cairo Editore e il supporto di Vulcano.

Orari: mercoledì, venerdì, sabato e domenica 9.30- 19.30 – martedì e giovedì 9.30 – 22.30 – giovedì biglietto ridotto speciale – chiuso lunedì

Biglietti: Intero € 8,00 -ridotto € 6,50 – giovedì biglietto ridotto speciale € 4 e visita guidata gratuita

Info:www.pacmilano.it |T. 02 88446359

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