La strampalata idea di riaprire i navigli ha una strada sempre più in salita.
Ieri la Regione ha bocciato un emendamento al bilancio che chiedeva 50 milioni per finanziare il progetto delle 5 vasche.
Intanto, come al solito, i tempi della realizzazione teorica dell’opera sono già in ritardo. Il progetto di fattibilità era stato annunciato da Granelli prima per ottobre e poi per dicembre. Non è ancora pronto e chissà quando lo sarà, visto Mm si rifiuta di presentarlo in Commissione.
Sala aveva promesso, in uno dei suoi tanti annunci, che entro il 2021 sarebbe stata pronta una vasca ma è francamente impossibile visto che bisogna inserire il progetto in bilancio, poi approvare il progetto definitivo ed esecutivo, poi fare la gara e assegnare i lavori, infine realizzare l’opera.
Insomma sta emergendo in tutta chiarezza quanto dico da 1 anno. Il progetto non solo è sbagliato e dannoso per la mobilità ma è anche privo di copertura finanziaria. Campato in aria. L’Europa non può finanziarlo perché le 5 vasche non sono navigabili salvo che dalle paperelle e quindi viene meno il requisito per godere di finanziamenti comunitari. Lo stesso Sindaco afferma che i soldi vanno messi prima sulle periferie.
Certo qualche giorno fa Salvini ha detto che la Lega è favorevole a riaprire i navigli ma è sembrata la quotidiana puntata fra Lega e 5 stelle, visto che 10 min prima il Ministro 5 stelle della cultura aveva dichiarato che riaprire i navigli è una sciocchezza.
Se il progetto si fermerà chi lo ha sempre criticato sarà contento.
Però questo sogno irrealizzabile di alcuni radical chic ambientalisti ci sarà costato 760mila euro fra consultazione dei cittadini (700 in tutto) e progetto preliminare .
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.