Un altro 0-0 per il Milan, questa volta arrivato nella nebbia e nella mediocrità di Bologna.
Il Milan aveva la possibilità di allungare a più 4 punti in classifica sulla Lazio, la spreca sbattendo per tutta la partita sul muro rossoblu costruito da Inzaghi negli ultimi 30 metri. Senza guizzi, senza inventiva, senza coraggio nella giocata diventa impensabile riuscire a bucare una squadra chiusa.
Il Bologna non lascia il minimo spazio centralmente ed è proprio lì che i rossoneri continuano imperterriti a incaponirsi nel tentativo di passare, senza risultati.
Prima si diceva che col 4-3-3 il centravanti fosse troppo isolato per essere pericoloso, nonostante il Milan costruisse una valanga di occasioni che però faceva fatica a sfruttare, ora con le due punte non sembra essere cambiata più di tanto la situazione, perché è inutile avere due attaccanti regalando un centrocampista se poi non vengono serviti e la ragione è da trovare in mezzo al campo, dove l’assenza di palleggiatori impedisce una costruzione del gioco che possa mettere le punte in condizione di fare male agli avversari. Non solo, il Milan da tempo è come se giocasse in 10, perché Calhanoglu è inconcludente in ogni fase della partita e se Higuain non tornasse fino a metà campo, sbagliando spesso la giocata, non toccherebbe mai la palla.
Le difficoltà sono queste e le soluzioni sembrano poche, il mercato di gennaio deve portare all’acquisto di giocatori con personalità come ribadito più volte, ma anche con qualità tecniche diverse perché altrimenti sarà inutile prendersela con Higuain che, pur sbagliando a volte negli atteggiamenti, ha raramente palloni giocabili verso la porta.
Contro la Fiorentina Gattuso, oltre a tutti i problemi elencati, ne ha un altro da risolvere ed è bello grosso, il centrocampo sarà completamente da inventare dato che Kessie e Bakayoko saranno assenti per squalifica. Una mazzata che, in questa situazione con gli uomini contati, proprio non ci voleva.
Analisi tattica.
Milan 4-4-2. Bologna 3-5-2.
Il Bologna scende in campo per difendersi e provare a ripartire, lasciando il pallino del gioco totalmente in mano ai rossoneri. Inzaghi erige un muro davanti all’area di rigore con l’intento di intasare le linee di passaggio e di togliere i rifornimenti alle punte di Gattuso. Con tutta questa densità vengono facili i raddoppi su Suso che può appoggiarsi al solo Calabria con Kessie che rimane spesso lontano.
Il Milan gioca col baricentro alto, favorito dal Bologna che si difende molto basso, il giropalla è troppo scolastico e senza inventiva, questo rende semplice il compito dei rossoblu che devono solo respingere ogni pallone buttato in avanti dal Milan. Higuain col movimento ad abbassarsi prova a far saltare qualche marcatura ma il più delle volte sbaglia la giocata consentendo il break del Bologna. Le catene laterali non vengono quasi mai utilizzate, sulla destra Suso e Calabria provano a combinare ma cross ne arrivano pochi e si ricomincia sempre col giropalla all’indietro. Buono il pressing ma una volta riconquistata la palla le idee sono poche.
Andrea Mutti
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