Mentre si susseguono i soliti demenziali blocchi del traffico con successive disdette, è stato pubblicata una ricerca sull’inquinamento di Ispra.
La ricerca veramente da leggere ( https://www.infodata.ilsole24ore.com/2018/12/21/pm10-le-caldaie-le-principali-responsabili-dellinquinamento ) dice in estrema sintesi una cosa : nel decennio 2005/2015 sono diminuite le emissioni di polveri e particolati di produzione industriale, si sono quasi dimezzati quelli prodotti dalla mobilità ( auto e camion privati e mezzi pubblici) mentre sono aumentate, e di tanto, quelle generate dal riscaldamento (stufe e impianti calore etc).
Capite benissimo che la lettura di questi dati è semplice. In Italia e a Milano, c’è sempre meno industria ed è più pulita. Il rinnovo del parco auto e mezzi pubblici e, a Milano, una linea metropolitana in più (M5) e tanti km di metrò e passante, hanno ridotto le emissioni nocive. Cresce, perché nessuno se ne occupa, l’impatto degli impianti di riscaldamento.
Questo è il risultato dell’ambientalismo ideologico e politico che odia l’auto e si concentra sulla mobilità mentre trascura l’impatto del riscaldamento.
Milano e i suoi amministratori arancioni, rossi e verdi sono veramente l’emblema di questa miopia.
Pensate se negli ultimi 10 anni tutti gli investimenti sostenuti per realizzare Area C, Area B , ZTL, divieti, restringimenti di carreggiata, blocchi temporanei etc etc fossero invece stati concentrati su un fondo per aiutare i condomini a rinnovare il parco caldaie. Parliamo di più di 100 milioni di euro.
E se le centinaia di migliaia di controlli che i Vigili dedicano alle auto fossero stati dedicati a controllare lo stato delle caldaie e il loro rispetto delle norme.
Oggi c’è qualche milione l’anno di finanziamenti agevolati e procedure complicate che disincentivano i condomini dal rinnovare gli impianti. Nessuna vera spinta nel regolamento edilizio e nelle tasse locali a cambiare gli impianti calore.
Pensiamo che il Comune è proprietario di A2A, principale operatore del teleriscaldamento e dell’energia pulita, ma non riesce a sviluppare la diffusione di questa modalità a zero emissioni, forse perché alimentata dai termovalorizzatori, anch’essi odiati a sinistra e dai grillini.
Lo studio Ispra è rimasto naturalmente confinato al Sole 24 ore, mentre a ogni innalzamento delle polveri la compagnia dei talebani anti auto, da Legambiente a mammeantismog chiede di fermare tutti i Diesel e di alzare i ponti levatoi per entrare in città.
Esiste un modo per migliorare l’aria senza fermare l’economia e il lavoro, senza creare disagi ma anzi generando nuovo lavoro e investimenti nel settore dell’impiantistica.
Per Sala e compagni però è troppo redditizio tassare, multare e mettere pedaggi sulle auto, mentre incassano pure il consenso politico di chi sfoga sull’auto il pregiudizio che ha sempre avuto contro la proprietà privata e l’innovazione tecnologica.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.