L’Espresso si è scomodato e ha intervistato Beppe Sala, “il sindaco più di moda che non nasconde la soddisfazione di essere alla guida della città italiana dove, secondo la classifica annuale del “Sole 24 ore”, c’è la migliore qualità della vita”. Qualcuno ha già ribadito “se hai 6000 euro al mese” e ha ragione. Ma questa testata ha già espresso le sue obiezioni. Inutile ribadire il protagonismo verbale che si incanta davanti alle interviste che danno la misura della sua intima convinzione di onnipotenza, perché Beppe Sala è il migliore sostenitore di se stesso. Il dubbio che voglia fare il leader di una sinistra allo sbando, è legittimo, ma ora, modestamente (si fa per dire), vuole fare il sindaco, ma nel migliore dei modi. E le periferie ringraziano nell’eterna attesa. L’Espresso incalza “C’è chi la paragona a un nuovo Prodi, come lui ex manager, come lui federatore di forze progressiste di centro e di sinistra. Pensa davvero che oggi funzionerebbe?». Perché no? «Perché io rappresento una politica competente e garbata, invece in questo momento i cittadini apprezzano una politica urlata e promesse del tipo “Aboliremo la povertà” Già la similitudine con Prodi generalmente fa venire l’orticaria, ma che un governatore abbia e faccia riferimento ad un mondo di ricchi che sborsano 1milione e mezzo per un locale in Galleria, non può definirsi competente. Gli anziani in periferia e non solo non riescono ad immaginare l’entità di tali patrimoni. La narrazione della sua vita riguarda anche il triste periodo del cancro ”Prima ero granitico nelle mie certezze e vedevo la vita come una linea retta. L’impatto con la caducità mi ha insegnato ad apprezzare le curve».
Forse per dire che certe sorprese, anche di conoscenza e di analisi, hanno il potere di far deviare una convinzione granitica, magari con un pizzico di umanità. La città aperta e accogliente di Sala è ermeticamente chiusa per Sala.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano