Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera, si schierava con forza dalla parte di Sergio Bramini, l’imprenditore che con la sua problematica vicenda era stato indicato dai gialloverdi come l’emblema dello Stato da cambiare con il loro nuovo corso.(Articolo pubblicato ieri da Milano Post) Scriveva “Tornando a ciò che toglie il sonno a migliaia di piccoli imprenditori creditori verso lo Stato, da parte del governo abbiamo visto solo provvedimenti fantasma, dimostrando l’incapacità di mantenere gli impegni presi e di risolvere il problema dei 57 miliardi che, in questo momento, la macchina pubblica deve alle imprese.”
Una nota dell’ansa dichiara: Il tribunale di Brescia ha accettato giustamente la domanda di liquidazione presentata dal legale di Sergio Bramini, l’imprenditore monzese dichiarato fallito nonostante un credito di 4 milioni di euro verso lo Stato.
“Con l’accesso alla procedura di sovraindebitamento – spiega l’avvocato Monica Pagano. – e il decreto di apertura della liquidazione non possono essere iniziate e proseguite azioni cautelari o esecutive né acquistati diritti di prelazione sul patrimonio oggetto di liquidazione da parte dei creditori. Si bloccherà immediatamente l’esproprio dell’azienda di Bramini, per cui i giudici avevano annunciato la decisione il 16 gennaio”.
“Sono commosso”, ha dichiarato l’imprenditore monzese, “è una delle più belle Vigilie di Natale della mia vita. Ma ora, più di prima, voglio che venga approvata una legge a tutela di chi vive i miei stessi problemi. E sogno di ricomprare la mia casa”.
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