I pensionati e relativi sindacati di categoria sono scesi in piazza contro la manovra. “Ci usano come bancomat”.
La strumentalizzazione ipotizzata rende particolarmente rabbiosa la reazione degli interessati e si susseguono manifestazioni, incontri e sit-in per dire “no” alle sforbiciate tanto volute dalla sponda grillina dell’esecutivo. Spiega Il Giornale “L’esecutivo opererà su due fronti. Il primo riguarda le sforbiciate agli assegni più alti che superano i 5000 euro netti, il secondo invece riguarda il blocco delle rivalutazioni sugli assegni. Due vere e proprie mazzate che hanno fatto infuriare e non poco i pensionati. I sindacati e le associazioni di categoria hanno scelto di protestare (e non poco) contro la decisione del governo. Di fatto l’esecutivo andrà a tagliare gli assegni sopra i 5000 euro e poi taglierà anche la rivalutazione su tutte le pensioni che vanno oltre i 1522 euro. Un doppio colpo basso che gli stessi pensionati non hanno digerito. E così hanno deciso di scendere in piazza per protestare contro la manovra. “Il governo – hanno affermato i segretari generali Pedretti, Bonfanti e Bellissima – usa i pensionati italiani come un bancomat. È una decisione scellerata e insopportabile, ancora una volta si mettono le mani nelle tasche di chi ha lavorato duramente per una vita”. Un disagio che continua, nonostante l’ironia del Presidente Conte che minimizza “Prevedo un taglio progressivo che non tocca le pensioni più basse. Ma ci sono anche pensioni da 500 mila euro l’anno, non lo sapevo…mi sembrano così tanto queste cifre. Invece il contributo sarà quasi impercettibile per le pensioni basse…Neppure l’avaro di Molière forse si accorgerebbe di qualche euro al mese in meno. Ora scendono in campo, ma li ricordo silenti per la legge Fornero. Facciano la loro protesta in strada, ma non c’è un attentato alle pensioni, abbiamo operato con discernimento per una redistribuzione”
Per la cronaca il link all’ultima circolare dell’Inps http://www.fiscocenter.it/circolari-inps/