Milano 29 dicembre – “L’incendio è stato domato nel giro di pochi minuti dal personale della struttura – racconta un testimone all’AdnKronos Salute – Sono stati strepitosi, hanno seguito il protocollo previsto in questi casi e subito hanno spento le fiamme vive che effettivamente si erano sviluppate al letto del paziente, interessando coperte, lenzuola. Il problema è stato il fumo“.
Il fumo un’abitudine che il settantenne ricoverato nel reparto di Medicina della casa di cura dell’Istituto Palazzolo di Milano, non aveva perso. E il principio d’incendio aveva fatto scattare l’allarme e quando i medici e il personale di turno sono accorsi, sono stati “investiti dal fumo denso” che usciva da un’unica stanza di degenza, una camera singola, al secondo piano. E’ da lì che parte, nella camera dove era ricoverato il 70enne, la fiammata iniziale. L’ipotesi è che il fuoco sia partita proprio da una sigaretta accesa incautamente in stanza. Riferisce la Fondazione “Una quindicina di persone in tutto sono state, sempre per precauzione, valutate singolarmente dagli operatori del 118″, allertati insieme ai vigili del fuoco dal personale del Palazzolo e intervenuti sul posto. “I vigili del fuoco non hanno riscontrato danni alla struttura”, precisano ancora dalla Fondazione Don Gnocchi.
L’anziano aveva un quadro clinico problematico: era cardiopatico con problemi renali e invalido all’80%. Aveva riportato ustioni di terzo grado sul 18% del corpo, all’altezza del volto, del tronco e del torace. Il paziente di 70 anni, ricoverato a Niguarda in condizioni gravissime, è morto.
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