Spett.le Redazione,
si era rivolto alla nostra Associazione, il Sig. Guido Conte, 79 anni, dirigente delle Ferrovie dello Stato in pensione, per rappresentarci quanto segue.
L’uomo, che è venuto a mancare circa un mese fa, celibe e senza figli, proprietario di un gatto non di razza di nome “Tigro” ci aveva incaricato di predisporre un testamento con un legato in favore dell’amico a quattro zampe.
Più in particolare lo stesso che era proprietario di due unità immobiliari e di due conti correnti, uno postale ed uno bancario presso l’Unicredit e che godeva di entrate pensionistiche quale ex dirigente delle Ferrovie dello Stato, aveva deciso – per quando avrebbe cessato di vivere – che il suo patrimonio sarebbe dovuto essere “utilizzato” in funzione del suo gatto..
A tal uopo la nostra Associazione aveva predisposto un olografo con nomina di esecutore testamentario, il Dott. Alessandro Romano che vigili sull’adempimento dell’onere.
Tanto per precisare in Italia, a differenza che il altri Paesi, non è possibile nominare erede direttamente un animale, però tramite l’istituto giuridico del legato testamentario si può far si che un soggetto, appunto l’esecutore testamentario, vigili affinchè il patrimonio sia asservito alle esigenze del gatto.
Stefano Rossi
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845