Nel 2018, secondo il resoconto della Polizia Postale e delle Comunicazioni diffuso ieri, tra i reati contro la persona perpetrati sul web, sono in continua crescita ricatti, truffe e diffamazioni on line, con un aumento esponenziale del numero di minorenni che ne sono vittime.
Dall’inizio dell’anno sono ben 940 i casi di ricatto trattati , ma il dato che emerge è ovviamente solo parziale e molto ridotto rispetto alla reale entità del fenomeno. Quest’anno sono state denunciate 20 persone e 2 sono state arrestate in Italia. A seguito poi di una importante attività condotta in ambito internazionale in collaborazione con la Gendarmerie Royale del Marocco, sono stati arrestati 23 cittadini marocchini risultati destinatari di transazioni finanziarie provento di estorsioni a sfondo sessuale.
Dall’inizio dell’anno 8 persone sono state arrestate e 955 denunciate per estorsioni a sfondo sessuale, stalking, molestie sui social network, minacce e trattamento illecito di dati personali.
In costante aumento anche le diffamazioni on line, specie verso chi ricopre incarichi istituzionali o è persona nota, 685 le persone denunciate.
Nella continua evoluzione della tipologia di reati, l’ultimo tipo di violenza sulle donne sono i cosiddetti stupri virtuali in cui gruppi chiusi di partecipanti di sesso maschile condividono foto, riprese da social o da contatti whatsapp, di donne ignare ritratte nella loro quotidianità, dando poi sfogo a fantasie violente.
In aumento in numero esponenziale anche i minorenni vittime di reati contro la persona: dai 104 casi registrati nel 2016 si è passati ai 202 casi del 2018, con vittime tutte tra i 14 e i 17 anni.
Per il fenomeno delle truffe on line nel 2018 sono state denunciate 3355 persone, arrestate 39, sequestrati 22.687 spazi virtuali, e trattate circa 160.000 segnalazioni di truffe o tentate truffe.
Importante l’attività sulle frodi delle assicurative, commesse attraverso la commercializzazione di polizze assicurative con la creazione di portali, riproduzioni di pagine web di compagnie note, sulle quali sono promosse polizze assicurative temporanee false, esercitando in tal modo l’attività di intermediazione assicurativa in difetto di iscrizione al registro degli intermediari assicurativi.
E infine per i reati d’incitamento all’odio e l’hate speech on line, il rapporto della Polizia Postale rivela che nel 2018 sono stati oltre 5mila gli spazi virtuali monitorati per condotte discriminatorie di genere, antisemite, xenofobe e di estrema destra.
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