Sono macerie di vita, conclude con emozione, senza retorica, Il Giornale. Sono gli amici di Amatrice e Accumuli nelle “Case di carta nel vento ghiacciato di questo inverno così uguale a tutti gli altri. Non ne parla più nessuno, cartoline stracciate, quasi un’assuefazione al terremoto, un’abitudine alla scossa, la terra si muove, ma meglio è dirottare altrove la polvere delle parole. Qualche sfilata di repertorio mentre il presepe è immutato…Tre anni non sono nulla, fanno parte dell’ordinaria amministrazione, c’è addirittura Messina che si porta appresso dal millenovecentootto la vergogna delle baracche dopo il sisma maledetto, un secolo e più di governi, regimi, monarchie, repubbliche per lasciare le cose come stavano e come debbono essere….È un popolo dimenticato dalla prostituzione dei politici e degli intellettuali a gettone. Non ci sono porti per il loro approdo, sono naufraghi sulla terra, zatteranti senza bandiera, guardano la tivvù e scoprono che esistono sofferenze degne di maggiore, anzi di migliore attenzione. Hanno perso le loro dimore, ma non hanno smarrito la loro storia, la loro dignità.”
Ma con quale dignità, con quale voce i Professionisti, (la definizione è di Belpietro) quelli che hanno fatto carriera politica con l’accoglienza indiscriminata? Quelli che si commuovono mossi da un’umanità a volte pelosa per i poveri migranti. Quelli che sono diventati bandiere dei loro diritti e alimentano scorrettezze e giri d’affari ai danni dei cittadini. Sono quelli che non vedono il dolore del vicino di casa, l’indigenza di chi ha perso tutto e si è fidato di promesse verbali. E stanno lì rassegnati, perché la loro situazione non crea protagonismi. Sono ed hanno un nome: da Mimmo Lucano a Giusi Nicolini fino a Laura Boldrini e Cécile Kyenge. Il loro è un tifo che rende visibile una vita spesso senza ideali. E oggi Orlando e i sindaci ribelli. Sul piccolo schermo imperversa anche l’assessore alle Politiche sociali di Milano, Pierfrancesco Majorino, quello che organizza marce pro migranti e picnic da favola. E se la stazione Centrale milanese si è trasformata in un bivacco di clandestini, l’accogliente Majorino è ben felice di essere una figura nota nel PD. Ma il cielo, la sera è blu per tutti e nasconde il dolore “È la cronaca miserabile di questi giorni, è il buio che non appartiene soltanto alle notti in mare o sotto una tenda al gelo, è la differenza di emozioni, è la serie A e la serie B delle commozioni.”
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano