Come se non bastasse il danno, si aggiunge anche la beffa. Non basta essere immigrati perché Sala si interessi di te. Per essere al centro delle sue preoccupazioni si deve essere un NUOVO immigrato. Non si spiega, altrimenti, come mai i residenti di via Rizzoli, sempre più dei quali non sono Italiani, siano costantemente ignorati dal Sindaco. Non è una nostra ossessione, è un fatto: da Dicembre è la terza settimana che il riscaldamento funziona a singhiozzo. Stavolta i problemi sono iniziati il primo Gennaio. Il buon anno si vede a Capodanno dopotutto. L’acqua calda c’è due ore al mattino, il tempo necessario per mezza doccia, poi nulla. Sabato cinque il riscaldamento decide di averne abbastanza e smette di funzionare. Riprenderà a funzionare solo ieri. Forse. Nessuno sa quanto durerà stavolta.
Cosa c’è che non va? Il nuovo bruciatore, quello che ha sostituito il precedente, rotto (quindici giorni di attesa a Dicembre), non è ancora stato collaudato. Per cui va tarato. La ditta esce più o meno quando vuole. Nel frattempo la gente, ogni santa mattina che Dio manda in terra, si sveglia e prega che sia una buona giornata. Altrimenti si gelerà. Nel caso specifico MM ci sta anche provando a funzionare. Solo che ci sono alcuni piccoli problemi di cui si dovrebbero occupare Sala e Rabaiotti. A palazzo Marino. Non certo dei dirigenti territoriali, per quanto motivati, in un ufficetto di via Civitavecchia. Che ha gli stessi problemi di riscaldamento, peraltro.
Il primo è che il parco caldaie va sostituito. E non comprato al ribasso. Prima di tutto, per ragioni di sicurezza. E poi per evitare l’inquinamento. Forse non ve ne sarete accorti, ma l’aria di Milano non è il massimo. E la colpa non è delle macchine, se non in minima parte. Il vero problema sono le caldaie. Ed il vero problema di caldaie ce l’ha il comune. Che preferisce convenientemente ignorare tutto e scaricare sui cittadini il problema. Vietandogli l’auto. O lasciandoli morire di freddo, aspettando che la caldaia, ormai un vestito di Arlecchino, sia rattoppata di nuovo. Ma è evidente che non ci siano grandi prospettive così.
In tutto questo la Giunta pensa ad altro, come riaprire i navigli, aumentare i costi del biglietto dei mezzi e protestare perché non possono accogliere altri immigrati. Costringendo gli anziani di via Rizzoli a processioni di protesta alle sedi locali di MM, dove, oltre ai 25 gradi non c’è molto da trovare. I tecnici allargano le braccia. Loro ci provano. Si dovrebbe fare di più sul fronte della comunicazione, ma alla base il problema non è (solo) del gestore. Ma della proprietà. Una proprietà a cui, di giorno in giorno, delle periferie interessa sempre meno.
Dichiara sul tema Fabrizio De Pasquale, Capogruppo di FI a Palazzo Marino: “Tanti annunci, manifesti ed eventi per parlare di periferia, ma mai occuparsi di periferia e prima di tutto garantire una manutenzione dignitosa agli immobili erp. A cosa serve affidare tutto a Mm se la società di gestione investe col contagocce in nuovi impianti calore e cerca di risparmiare mettendo delle pezze che servono per qualche giorno – si domanda l’azzurro, concludendo – una macchina così inefficiente e lenta quando mai spenderà i 1400 milioni del piano quartieri, ammesso che esistano.”
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,