Milano 15 gennaio – «La Lega mi ricorda quei ministri di Prodi che manifestavano sotto Palazzo Chigi. E stata un’abile mossa propagandistica, ma non si può essere di lotta e di governo. La Lega difenda la Tav in consiglio dei ministri. E un’opera strategica per il Nord e per l’Italia: per questo ieri in piazza c’era anche Forza Italia. Altri, invece, sono il partito del “forse”, del “dipende”, dell’equilibrismo. Ma a stare troppo sulla fune si rischia di cadere e anche di farsi male. In alcuni casi, purtroppo, a farsi male è il Paese e noi non possiamo permetterlo».
Un Referendum?
«Vige ancora la Costituzione e in Italia per aprire 60mila sezioni elettorali, spendere centinaia di migliaia di euro e chiamare al voto 50 milioni di italiani, serve una apposita legge di rango costituzionale. Ciò significherebbe rimandare la scelta alle calende greche”
Per intercettare il malumore di chi produce «Siamo nelle piazze, in mezzo alla gente e portiamo avanti le istanze di chi lavora e produce o chiede di poterlo fare. Il 26 gennaio, in occasione del venticinquesimo anniversario della discesa in campo del presidente Berlusconi, manifesteremo in tutta Italia e il nostro messaggio arriverà forte e chiaro».
Brani di un’intervista rilasciata a Il Giornale da Mariastella Gelmini
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