Come promettono dal ministero l’arresto di Battisti era solo l’inizio di una resa dei conti con i latitanti storici legati al terrorismo comunista. Per questo ora si indaga anche su chi aiuta queste persone. La Procura di Milano ha aperto un’indagine ‘esplorativa’, senza ipotesi di reato né indagati per ora, sulla rete di protezione che ha aiutato Cesare Battisti, il terrorista dei Pac arrestato l’altro ieri a Santa Cruz De la Sierra in Bolivia, durante la sua latitanza. Alberto Nobili, responsabile dell’antiterrorismo milanese e titolare del fascicolo, è in attesa della relazione della Digos su quanto è accaduto negli ultimi anni. La condanna – hanno spiegato il procuratore generale Roberto Alfonso e il sostituto pg Antonio Lamanna – rientra nei casi dell’ergastolo ‘ostativo’, ossia senza la possibilità di ottenere benefici.
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