Inter, avvio lento.

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Oltre undicimila bambini a San Siro e neanche un gol nella gara surreale dei BUU, l’ottima iniziativa societaria a sostegno della campagna Brother Universally United, che di fatto ridicolizza la frangia di ignoranti da stadio. Chissà se avranno capito.

A voler guardare il bicchiere mezzo pieno si può essere soddisfatti dello 0-0 interno col Sassuolo, per due ragioni fondamentali: la prima è che il Sassuolo avrebbe meritato la vittoria per le maggiori occasioni da gol create, la seconda è che negli ultimi precedenti con gli emiliani l’Inter ha sempre perso.

È un punto da apprezzare ma sul quale occorre parecchio riflettere e soprattutto lavorarci sopra. Lo svolgimento dei due tempi è similare, con l’Inter che tradizionalmente contro il Sassuolo gioca sempre malino ma fa la partita, scoprendo spesso il fianco e lascia agli emiliani le occasioni più clamorose, soprattutto nella ripresa quando Handanovic prima su Boateng e Skriniar in pieno recupero e quasi sulla linea negano il successo agli ospiti.

Poche idee e confuse per i nerazzurri, che disputano una gara onesta e volenterosa, ma priva della qualità e della lucidità necessarie per prendere realmente il comando della partita. Joao Mario, preferito inizialmente a Nainggolan, non è nella sua migliore serata, e infatti i pericoli maggiori per il Sassuolo nascono da Politano, che imbeccatoda Perisicimpegna severamente Consigli, e da Vecino, che sfiora la rete con la specialità della casa, quel colpo di testa che nel recente passato ha alimentato i sogni (poi disillusi) del popolo interista.

Assodato che il Sassuolo ha disputato un’ottima gara, forse tra le migliori della sua altalenante stagione, va rilevato oggettivamente che perl’Inter è una frenata preoccupante, soprattutto in termini di convinzione. In mezzo al campo manca un po’ la spinta, Nainggolan non può essere quello di ieri sera, e se non fosse per i guizzi di Politano, la produzione offensiva sarebbe preoccupante, anche alla luce del non pervenuto Icardi, tornato pigro e fuori dalla manovra come in passato.

In difesa Skriniar conferma di valere tutti quei soldi di cui si parla, ma la sensazione generale è di un avvio di ritorno lento e offuscato, speriamo diverso da quello dell’andata. Resta tuttavia abbastanza sorprendente che la società abbia deciso di non operare sul mercato di Gennaio e di concentrare tutti gli sforzi su quello di Giugno, col rischio però di sopravvalutare l’attuale terzo posto in classifica.

Occorre ingranare le marce successive, settimana prossima c’è il Torino di Mazzarri, speriamo che la sveglia suoni per tempo.

Avanti Inter

DiegoStroppa

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