Siamo esattamente a metà del mandato del Sindaco Giuseppe Sala. Abbiamo fatto un tagliando alle sue attività. Potete leggere qui sotto a che punto sono le principali promesse fatte in campagna elettorale e un elenco delle numerose opere pubbliche in grave ritardo.
La cosa fondamentale da capire è che esiste una narrazione (parola orribile coniata dalla sinistra) e una realtà di Milano.
La narrazione fatta dai grandi giornali amici di Sala racconta le tante eccellenze di Milano: il boom turistico, il dinamismo di alcuni settori, una città che fa tendenza.
Tutte cose vere, di cui noi milanesi siamo orgogliosi. Ma il cui merito non é di Sala ma della nostra storia, della laboriosità dei milanesi, di imprenditori coraggiosi, di ricercatori caparbi, del nostro volontariato e in qualche caso di scelte politiche intelligenti fatte da Albertini e Moratti.
Poi accanto alle eccellenze ci sono pure i problemi. La realtà che tutti toccano ma che non appare sui media.
Abbiamo secondo Istat il record di reati denunciati, crescono le zone off limits, è la illegalità.
C’è una spaventosa emergenza educativa nelle giovani generazioni abbandonate allo sbando in periferia, se non fosse per qualche oratorio e centro sportivo: dipendenze da droga e alcol crescono ma lo sballo non preoccupa la sinistra.
C’è poi una mancata manutenzione della città che in periferia mostra i segni senza che i giornali disturbino il manovratore Sala: soffitti delle scuole che cadono sugli studenti, buche nelle strade, case popolari al freddo o senza ascensori.
Infine è spaventoso il freno della burocrazia a ogni nuova iniziativa privata, sia essa una opera edile o un nuovo esercizio, una occupazione suolo o una festa di via: la cultura dei cavilli e del Comune che regola tutto sta facendo danni anche nella locomotiva d’Italia.
In questo quadro gli annunci e le promesse di Sala rilanciate sui giornali fanno solo incazzare di più coloro che ogni giorno devono convivere con povertà, insicurezza e disservizi.
Siamo a metà strada ma ora come ora sembra impensabile che i milanesi si affidano ancora alla sinistra nel 2021. Attenzione però. A Milano bisogna risparmiare le follie dei 5stelle al Governo e il centrodestra deve presentarsi unito e con un buon candidato sindaco.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
È semplicemente il peggior sindaco della storia di questa città. Spero che il prossimo candidato sia abbastanza forte e carismatica da tirare fuori Milano da questo sindaco con i il suo pantano di assessori. Seguaci compresi (definirli elettori è politicamente scorretto).