Di Maio ancora all’attacco dei giornali. Al vicepremier la stampa in generale non è mai piaciuta, anche perchè come sanno i direttori e editori è spesso difficile convincere un singolo giornalista a fare qualcosa. Figuriamoci una redazione intera. Di Maio ora che ha il potere attacca a testa bassa: “‘Il Foglio’, ‘Il Manifesto’, ‘L’Avvenire’, tutti questi personaggi qui, che per me devono vendere, devono esistere, ma non avranno più i nostri soldi perché io un giornale lo compro, non lo pago con le tasse se non mi piace e non vedo perché io debba pagare un giornale che non compro con i soldi delle mie tasse – ha detto il vicepremier ad Avezzano a margine della presentazione dei candidati pentastellati alle elezioni regionali abruzzesi – Con la legge di bilancio – ha spiegato – abbiamo tolto i fondi ai giornali: in tre anni si azzererà tutto, quest’anno il 25%, l’anno prossimo il 50%, tra tre anni zero”.
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