Sì, è una storia, una storia vera, in questa Milano poliedrica, quando poliedrica contempla modi di vivere, di pensare personali, molto spesso dissimili da ciò che si ritiene normale. E’ il guizzo di una malleabilità che non rinnega la propria personalità. Non si fa incantare dall’illegalità facile. Un modo d’essere che suggerisce una pacca sulle spalle, con rispetto. Il racconto è del Corriere, ripreso dalla cronaca. Pasquale Iorio ha 51 anni e fa l’artista di strada. Una professione per chi sa improvvisare, adeguarsi, rapportarsi con simpatia. A Milano fa i suoi numeri pieni di colore, spesso in centro dove gli incontri sono sicuri.
«La gente ha tanti pregiudizi. Se uno vive in strada significa che ha scelto questa vita, invece io sono una persona normale, solo che non ho più un tetto e ciò mi rende difficile trovare altri lavori se non questo, perché devo sempre portarmi dietro tutto — racconta —. Se invece potessi lasciare la tenda da qualche parte, potrei cercare altri impieghi” Già, uno spazio, un sottoscala, una cantina, qualcosa che sia un rifugio sicuro per sé, per la tenda comprata di seconda mano, le sue cose. E affigge i suoi volantini in centro, parla con sincerità di quella speranza che rappresenta la forza per andare avanti. «Non voglio andare nei dormitori, non saprei chi ho accanto e poi dovrei lasciare la mia Biondina e non voglio. Uso solo il servizio delle docce — dice Iorio al Corriere —. La gente che porta a passeggiare il cane ai giardini neppure nota noi senzatetto, resta indifferente. Ma è possibile che il mondo del lavoro non consideri i cinquantenni? Se non si hanno i mezzi economici o aiuto dai parenti si diventa persone da buttare?». A fronte delle tante occupazioni abusive, alla destrezza dei tanti clandestini, alle maglie incomprensibili per l’assegnazione di una casa, in una Milano che dovrebbe essere aperta alla solidarietà, nessuno legge il grido d’aiuto di Pasquale sui volantini appesi? E’ un uomo per cui la strada non ha spento i sogni..Confida “Lo spazio per lasciare la tenda non lo voglio gratis. Potrei pagare una cifra simbolica, in attesa che riesca di nuovo ad avere un posto letto». Perché il sogno continua…
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano