Claudia Terzi, assessore ai Trasporti in Regione Lombardia, esprime le sue perplessità. La proposta di integrazione tariffaria che il Comune ha avanzato alla Regione attraverso l’Agenzia di bacino “secondo noi ha tutta una serie di criticità che vanno approfondite con il tempo necessario per trovare una soluzione”. L’assessore Terzi lo ha detto riferendo in commissione al Pirellone sul confronto con il Comune in tema di tariffa integrata e conseguente aumento del biglietto Atm a 2 euro. “Quelli che sono i tempi previsti dal Comune di Milano per noi sono insostenibili”, ha aggiunto poi l’assessore a margine della commissione, escludendo così che si possa arrivare all’integrazione entro aprile come chiesto invece da Palazzo Marino. In tutti gli incontri con il Comune “abbiamo sempre detto che per noi era impossibile darci questa linea temporale”. L’assessore ha poi chiarito che la Regione ha come termine “giugno 2019” quando tutte le agenzie dovranno mettere a gara il servizio, tranne quella di Milano “perché godrebbe di una deroga fino a ottobre 2020”. Quindi, ha detto Terzi noi “lavoriamo per pianificare in tutta la Regione l’integrazione per la seconda metà dell’anno, non nascondiamo che alcune agenzie hanno già mostrato criticità e ritardi, ma riteniamo realistico la seconda metà 2019”.
Commenta Comazzi “L’insistenza della giunta Sala in materia di integrazione tariffaria e aumento del biglietto Atm è dettata unicamente dalla volontà di battere cassa, riempiendo i forzieri comunali a discapito dei cittadini” afferma Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Itala in Consiglio regionale. “Regione Lombardia ha sempre dimostrato grande correttezza, chiarendo più volte che per arrivare alla tariffa unica integrata (un obiettivo che abbiamo sempre perseguito) siano necessari tempi più lunghi: non prima della seconda metà del 2019. Il Pd milanese – prosegue il forzista – non prenda in giro i cittadini: se Sala morde il freno affinché si proceda già ad aprile è soltanto perché il Comune ha già previsto entrate per oltre 50 milioni di euro, derivanti dall’assurdo aumento del ticket e degli abbonamenti Atm. Peccato che le due cose siano totalmente scollegate (per applicare la tariffa unica bastano 8 milioni). Bene fa la Regione a ritenere la richiesta di Palazzo Marino insostenibile: un tema di tale complessità necessita dei giusti tempi di approfondimento; se la sinistra necessita di denaro – conclude – può sempre attingere alla riserva di 150 milioni di euro con i quali si vorrebbe finanziare l’assurdo progetto dei “finti Navigli”.
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