Beppe Sala vuole assolutamente aumentare il biglietto a 2 euro e guai a chi si oppone. Forse è convinto di essere ancora commissario straordinario di Expo e quando qualcuno contraddice i suoi piani perde la pazienza.
L’aumento a 2 euro del biglietto non solo è sbagliato perché penalizza chi usa i mezzi pubblici in una città alle prese con l’inquinamento e perché colpisce anche chi fa spostamenti di poche fermate.
L’aumento è soprattutto immotivato dal punto di vista dei costi del trasporto pubblico. ATM ha registrato un utile di 39 milioni, il che vuol dire che fra contributi statali e regionali biglietti e abbonamenti riesce tranquillamente a far fronte alle spese del servizio.
Se questo era vero nel 2018 non si capisce perché non dovrebbe esserlo nel 2019, cioè in un anno in cui non sono previsti nuovi servizi in più o nuove metropolitane. Infatti anche i contributi versati per il funzionamento di M5 sono in linea con lo scorso anno.
Ergo, come denuncio da luglio scorso, l’aumento del 33% del biglietto serve non ad ATM ma al Comune per incassare 55 milioni in più nel 2019.
Sala ha bisogno di quelle nuove entrate per far quadrare i conti nel bilancio 2019. Altrimenti sarebbe costretto a tagliare spese inutili, contributi ad associazioni, e a contrastare le tante forme di evasione su cui la sinistra chiude un occhio: da chi non paga il biglietto a chi non paga le mense, da chi non paga l’affitto comunale ai tanti Macao che occupano gratis patrimonio comunale con il complice silenzio del Comune.
Sala si è fatto un baffo delle proteste dei cittadini e delle opposizioni in Consiglio Comunale. Pensava di decidere da solo ma il suo Assessore alla Mobilità non aveva studiato la legge e non si è accorto che, se l’aumento richiesto supera il tasso di inflazione, i Comuni e l’Agenzia di bacino devono chiedere una deroga alla Regione Lombardia.
Solo ora dunque Sala ha chiesto la deroga alla Regione. Forza Italia ha chiesto di stoppare il via libera regionale ed ecco Sala che da qualche giorno minaccia sfracelli dai giornali e la butta in politica.
Sfidiamo il Sindaco Manager Sala a una operazione verità sull’aumento del biglietto: verifichiamo i conti del trasporto pubblico, ci dica a cosa serve l’aumento e ci spieghi perché non ha ancora presentato il suo bilancio di previsione 2019 come prescrive la legge.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
Forse Sala vuol coprire parte della spesa per la demenziale riapertura dei navigli
Invece di aumentare il biglietto urbano, a parte gli utili e gli introiti per il comune, perchè non dare una sforbiciata ai funfzonari e dirigenti nel loro “povero ” stipendio ! E tutti i dipendenti che ,con il nostro biglietto, paghiamo il loro vestiario …. sarei curioso di saper cosa costa di vestiario un qualsiasi dipendente, autista o controllore o meccanico …. Vestiario estivo ed invernale !! Questi sono gli sprechi nelle pubbliche amministrazioni ! Tanto paga pantalone… Come recitava , veramente , il grande Totò… ed io pago !! Vergognoso far ricadere gli sprechi sulla comunità, amministrazione senza parsimonia di spese !! Vergognosa amministrazione !! Perchè non pubblicano , alla luce del giorno e fanno partecipi i cittadini dei stipendi di questi componenti il consiglio di amministrazione, i dirigenti ed i funzionari ! Il cittadino , che paga, non ha diritto di sapere come vengono distribuiti questi soldi ….Attendo risposta !!
capisco che al consiglio comunale si arriva con i voti di chi abita nel comune di Milano, ma sembra ignorare che esiste una cintura, che con il cambio dei biglietti sarebbe agevolata. Anche chi abita nella prima cintura viaggia con i mezzi, e attualmente è penalizzato rispetto a chi abita nel comune. E quanti milanesi viaggiano con l’abbonamento?