Ventunesima di Serie A, risultati e commento di Luciano

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Tra gli anticipi del Sabato squillano i 4 gol della Sampdoria contro l’Udinese, mentre Milan e Napoli non riescono ad offendersi più di tanto. Il Sassuolo conferma che non è solo l’Inter la squadra che si diverte a mettere in difficoltà. La classifica in alto la muove solamente la solita Juventus, capace di ribaltare la Lazio all’Olimpico dopo essere stata messa alla frusta da Immobile e compagni per buona parte della gara. Anche la Roma si illude a Bergamo, risvegliata bruscamente dalla tripla rimonta dei ragazzi di Gasperini. In coda, mestizia a Bologna dove Inzaghi tracolla contro il Frosinone, mentre la Spal si rialza e va a vincere a Parma.

Sassuolo – Cagliari 3-0
Parte bene il Cagliari, ma il Sassuolo sfrutta la prima occasione e va in vantaggio con Locatelli. al 9′. Cagliari che non riesce a reagire, anzi rischia più volte di subire il raddoppio, che infatti arriva in pieno recupero. Irrati indica il dischetto su segnalazione del VAR, per fallo in area di Srna, e Babacar non sbaglia. Tenta di riemergere il Cagliari nella ripresa, alza il baricentro con Lykogiannis al posto di Farias, ma il Sassuolo rimane cliente tosto. E all’87’ la partita assume la sua dimensione finale: gran giocata di Duncan dalla destra, traversone basso a pescare Matri in corsa, sinistro perentorio e 3-0.

Sampdoria – Udinese 4-0
Quagliarella festeggia un record con la doppietta di oggi, eguagliando Batistuta (’94) che andò a segno 11 volte consecutive. Ma è ottima la prestazione collettiva di tutta la Samp, che dopo una prima mezz’ora senza troppe emozioni rompe l’equilibrio con il primo gol su rigore di Quagliarella. Nella ripresa, la Samp diventa una marea che sommerge i friulani, sfiora subito il gol e poco dopo raddoppia ancora Quagliarella, e ancora su rigore per mani di Opoku. Udinese che sparisce, blucerchiati sul velluto fino al 3-0 con Linetty e, a concludere, col rientrante Gabbiadini che firma la quaterna genovese.

Milan – Napoli 0-0
A S. Siro torna il Napoli dopo i fattacci di Dicembre, e incontra un Milan parzialmente rigenerato da un buon esordio di Piatek, dopo la dipartita del Pipita. Squadre che si affrontano badando forse più a non farsi sorprendere da ripartenze avversarie, che a pungere con decisione in attacco. Le occasioni comunque alla fine non sono mancate, da ambo le parti, e anche se complessivamente ne potrà contare di più il Napoli, è del Milan quella forse più clamorosa nel finale di gara. Il portiere napoletano Ospina sfodera un riflesso prodigioso e respinge sulla linea un’acrobazia di Musacchio a 2 metri dalla porta, che stava già facendo esultare i rossoneri. Un pareggio che alla fine non soddisfa nessuno, nemmeno l’Inter, sconfitta di misura a Torino e avvicinata di un punto.

Atalanta – Roma 3-3
Bergamaschi che iniziano col piglio giusto, ma paiono imprecisi in fase conclusiva. La Roma soffre il ritmo avversario, ma alla prima occasione sfrutta la ripartenza e va a segno con Dzeko. Ancora arrembante ma poco lucida, l’Atalanta sfiora il pareggio ma poi subisce un’altra ripartenza romanista e incassa il raddoppio di Dzeko, seguito allo scadere addirittura dal 3-0 di El Sharawyy, ma i nerazzurri sussultano e accorciano subito con Castagne. Ripresa, la Roma si adagia sul doppio vantaggio e pensa a contenere, ma non fa i conti con la Gasperini Band, che ne inventa una al minuto. Toloi alla mezz’ora devia imparabilmente di testa un cross di Papu Gomez, 2-3 e mette in ebollizione la tifoseria, che si prepara al botto finale. E quello arriva scoppiettando, perchè Zapata si mangia prima un rigore sparandolo in tribuna, e una manciata di secondi dopo la mette nel modo meno facile, angolatissimo, alle spalle del portiere romanista allibito. Spettacolo, con l’Atalanta che avrebbe meritato i 3 punti, ma pubblico giustamente in delirio.

Chievo – Fiorentina 3-4
Altra partita al cardiopalma, al Bentegodi. Fiorentina subito avanti, al 4′ con Muriel, su invito di Hancko. Il Chievo però reagisce e sfiora il pari con Pelissier, al 14′ Giaccherini lo avrebbe raggiunto ma viene annullato dal VAR per un cavillo regolamentare. Invece subisce il raddoppio con Benassi, gran gol sotto l’incrocio. Stepinsky al 38′ dimezza il gap per il Chievo, che però perde Tomovic per infortunio. Allo scadere, quasi gol di Giaccherini su punizione. Ripresa, alla mezz’ora rigore per il Chievo, pareggio di Pelissier e Benassi (autore del fallo di mano) espulso. Viola in inferiorità numerica, il Chievo ci prova ma torna sotto per “colpa” di Chiesa, che quasi da fondo campo centra la porta. 85′, altro rigore per Pelissier, ma stavolta Lafont respinge e sulla ripartenza la Fiorentina cala il poker ancora con Chiesa. Finita? No, il Chievo si riavvicina ancora con Djordjevic, di testa. Non bastano però 5′ di recupero per le speranze di riacciuffare un pari clamoroso.

Torino – Inter 1-0
Partono abbastanza determinati gli uomini di Spalletti, ma la prima occasione è per De Silvestri di testa, ma Handanovic para in tuffo. Replica dell’Inter con Lautaro, ma tira debolmente su Sirigu. Poco dopo la mezz’ora, il Toro va in vantaggio con un gol “fesso” di Izzo, su azione di calcio d’angolo e fesseria di Handanovic che guarda la palla andare dentro sul secondo palo, mentre nemmeno D’Ambrosio tenta di ribattere l’inzuccata non forte di Izzo. Occasione per il pareggio subito dopo, con tiro di poco fuori di Brozovic. Nella ripresa, Nainggolan e Politano, per tentare di riprendere il pari, ma nonostante una lunga serie di rimesse e calci d’angolo, oltre un buon tentativo di Politano da fuori, nulla cambia se non numericamente per l’Inter, che gioca in 10 gli ultimi minuti per l’espulsione proprio dell’ex Sassuolo. Icardi ancora poco incisivo, Perisic con valigia pronta, è un’ Inter da rassettare.

Parma – Spal 2-3
Nel derby emiliano succede di tutto, e la Spal torna alla vittoria dopo 99 giorni. Inglese spadroneggia per il campo, e all’11 si procura il rigore che trasforma lui stesso, portando avanti il Parma. La Spal cerca di scuotersi subito e attacca, ma chiude il primo tempo in svantaggio, e sembra crollare nella ripresa quando ancora Inglese raddoppia riprendendo un tiro di Gervinho che colpisce la traversa. Invece torna a galla la Spal, prima con Valoti, nel giro di pochi minuti poi pareggia con Petagna, e nel finale convulso arriva l’incredibile rimonta con il gol del 2-3 che firma Fares. Parma senza parmigiano, lo gratta tutto la Spal.

Bologna – Frosinone 0-4
Rumorosa batosta casalinga per la squadra di Inzaghi, ancora più sorprendente se si considera l’avversario non d’alta classifica, con tutto il rispetto.
Il frosinone inizia la sua giornata di grazia al 13′, quando Mattiello si rende colpevole di un fallaccio su Cassata e prende un rosso diretto, lasciando i rossoblu in 10. E i ciociari ne approfittano dopo 5 minuti con Ghiglione, zuccata vincente su cross di Beghetto. Il quale si ripete pochi minuti dopo, stavolta a favore di Ciano che segnerà poi la doppietta personale al 75′, prima del 3-0 di Pinamonti. Per il Bologna, solo un palo nel finale, con Soriano che manca il gol della bandiera. Ora è buio pesto, per Inzaghi, e il prossimo turno è a S.Siro, contro la deludente Inter di oggi che cercherà vendetta.

Lazio – Juventus 1-2
Nulla da fare, sembra una telenovela, dove è scritto un copione che ripete lo stesso epilogo in ogni puntata. La Juventus va spesso in affanno contro una ottima Lazio, rischia il doppio svantaggio e quando il cronometro sembra prossimo a decretare il primo k.o. stagionale, accade sempre che dalla lampada bianconera spunti il solito Aladino e rattoppi ogni buco. Stavolta il mago ha la maglia di Cancelo, che raccoglie un lancio a conclusione di una poderosa cavalcata di Bernardeschi sulla sinistra, e al 75′ pareggia l’autogol di Emre Can al quarto d’ora del primo tempo. Lo stesso ex Inter si procura il rigore che, all’88’, CR7 trasforma in una ormai insperata e pure immeritata vittoria, confermando che l’incantesimo bianconero è retto anche, oltre che dalla indubbia qualità, da una catena invisibile di episodi che finiscono per invertire il senso di marcia anche all’ultimo istante, prima di finire nel fossato.

A chiudere il posticipo di Lunedi:
Empoli – Genoa, ore 20,30

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