La Prefettura coordina un progetto collegiale tra istituzioni, associazioni per ridare vita al boschetto di Rogoredo

Lombardia

Si muovono le istituzioni, le associazioni di volontariato e ambientali, l’assistenza con il coordinamento della Croce Rossa per bonificare il “Boschetto della droga” di Rogoredo. La Prefettura è stata la promotrice fattiva della messa in rete di tutte le forze che concorrono alla rinascita dell’area. Il progetto è denominato “L’unione fa la forza” per ribadire una volontà comune ed un unico obiettivo. Chiarisce Milano Today “La rete in campo è davvero notevole: Regione, Comune, Municipio 4 sul fronte istituzionale, Italia Nostra sul fronte ambientale, mentre sul fronte socio-sanitario saranno impegnati gli ospedali Fatebenefratelli-Sacco e San Paolo-San Carlo con le loro strutture anti-dipendenza, l’Ats (ex Asl), l’Areu (il 118), la Croce Rossa e diverse associazioni come Comunità Nuova, Cooperativa lotta contro l’emarginazione, Fondazione Eris, il Gabiano, Promozione Umana, Casa del Giovane, Fondazione Exodus, Volontari Quartiere Rogoredo, Volontari Associazione Kyros… Non mancherà la presenza fissa delle forze dell’ordine (e della polizia locale), anche per garantire che le attività di assistenza e aiuto si svolgano in sicurezza. Tra il 1 ottobre 2018 e il 22 gennaio 2019 sono state identificate, nell’area del boschetto, 907 persone: 24 di queste sono state arrestate e 45 denunciate (per spaccio), per 93 persone è stato proposto il foglio di via. I sequestri ammontano a 2,5 chili di eroina, 50 grammi di cocaina e 115 grammi di hashish.” Un progetto che fa ben sperare e cancelli un vergognoso buco nero della città.

Commenta Alessandro De Chirico Vicecapogruppo Forza Italia Milano “Bene che in Prefettura sia stato firmato il protocollo “Progetto Rogoredo – L’unione fa la forza” tra Regione, Comune e altre Istituzioni. La situazione nella tristemente nota area del boschetto della droga è ormai fuori controllo. Il presidio da parte di Forze dell’Ordine e dei servizi sociosanitari, pubblici e privati, è una prima importante inversione di tendenza. Nonostante il prezioso aiuto di Italia Nostra, non si può pensare di sconfiggere la malavita organizzando le “domeniche del pastore” o gare di biciclette. Come fu fatto vent’anni fa al Parco delle Cave, vanno insediate nel parco delle associazioni che possano creare attività continuative per i quartieri del Sud-Est Milano. Inoltre, approfittando dell’approvazione del nuovo PGT, vanno pensate nuove funzioni per l’intera area e per quella adiacente di Porto di Mare. Creare delle attività che facciano vivere quei quartieri tutti i giorni dell’anno e non solo per eventi sporadici. Su questo il sindaco, gli assessori Scavuzzo e Maran cosa dicono? Qual è la visione complessiva dell’amministrazione comunale per quell’area? Non pare esserci e per questo ho presentato degli emendamenti al PGT attualmente in discussione per favorire la presentazione di progetti di sviluppo da parte di privati.”

Milano Post

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