La sinistra protegge gli affari di Macao

Fabrizio c'è Milano
Tale è la connivenza tra centri sociali e amministrazione comunale che questa rinuncia a incassare dei bei soldini pur di lasciare Macao al suo posto.
Negli ultimi due giorni abbiamo bloccato il Consiglio Comunale perché ci siamo accorti che in una banalissima delibera che prorogava il Fondo Immobiliare 2 (un gruppo di immobili che il Comune vuole vendere) era sparito l’impegno a vendere le palazzine di viale Molise, da sei anni occupate da Macao.
Questo è solo l’ultimo episodio ma certamente il più grave della lunga catena di omissioni e favori concessi dalle giunte di sinistra a Macao. Il centro sociale è da tempo una vera macchina da soldi che organizza feste, concerti, aperitivi, ostelli e al cui interno si può consumare dagli stupefacenti agli alcolici, il tutto esentasse e senza rispettare quelle noiose regole della Siae, Asl e degli esercizi pubblici.
Da sei anni denunciamo tutte queste porcherie, le abbiamo fatte mettere a verbale e abbiamo presentato degli esposti, ma non è mai successo nulla anche perché per fare uno sgombero in un edificio pubblico, attualmente di una società comunale, ci vorrebbe la richiesta del Comune al Comitato per l’ordine pubblico stesso che non é  mai stata fatta.
I 5 consiglieri eredi di Pisapia e della sinistra comunista accettano sempre ogni scelta di Sala e si accontentano di qualche predica antifascista del Sindaco ma quando si discute di centri sociali sono aggueritissimi, guai a chi glieli  tocca.
Cosìche ieri, dopo aver appreso che anche stavolta le palazzine non sarebbero state vendute, abbiamo preteso almeno di votare un documento in cui i paladini della legalità di sinistra sottoscrivessero la richiesta di sgomberare gli immobili comunali che i compagni occupano a scrocco da sei anni.
La parola sgombero però è troppo di destra quindi è stata sostituita con “ripristino della legalità”, ma le attività illegali e in nero di Macao sono troppo importanti e dunque dopo aver fatto un accordo con il centrodestra per approvare l’ordine del Giorno, la sinistra ha preteso di votare anche un testo sul valore culturale di Macao e sulla necessità di avviare un percorso di regolarizzazione.
A quel punto il Consigliere Forte che denunciava la doppiezza di questo atteggiamento è stato insultato dal Presidente della Commissione antimafia, cioè il custode della legalità del Comune. Sono seguiti tafferugli e la seduta e stata sospesa.
Morale: il Sindaco borghese e moderato Beppe Sala, quello che vorrebbe fare il leader nazionale e dà lezioni di legalità a tutti, non se la sente di scaricare una manica di evasori fiscali che scroccano i locali, l’acqua, la luce e l’affitto al Comune.

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