Al via un Festival di Sanremo che promette ascolti da record, con testi, secondo gli esperti, mediocri se si fa eccezione per il guizzo poetico di Cristicchi. C’è chi scommette sia politicamente corretto con i grandi miti che sappiamo propri ad esempio di Bisio. Un elemento positivo sarà l’identità nazion a rispettata e valorizzata Dopo le polemiche spiacevoli Baglioni ha chiarito «Sarà un Festival basato sulle canzoni Spero ci sia ironia ma state certi che non è un festival politico. Certo a volte a quelli che si chiamano Claudio succedono cose a loro insaputa».
«Sono il sacrestano del Festival – ha concluso Baglioni – Voglio che il festival sia una messa cantata nel miglior modo possibile. Combatterò ogni personalismo perché il festival è più importante di tutti noi, non deve prevalere il chiacchiericcio. Il dato spettacolare sarà arricchito dal talento di Claudio Bisio e Virginia Raffaele».
Felici i due conduttori, indubbiamente con grande esperienza alle spalle, ma con idee politiche note. Ospiti italianissimi, ma di fama internazionale, da Bocelli, a Giorgia a Cocciante.
Ma è importante che là dove non si dice, non ci siano ammiccamenti o sorrisi complici
Scrive giustamente Daniele Capezzone in una lettera aperta a Baglioni “Ci sorprenda. Faccia una cosa inattesa. Punti sull’imprevisto. Su una cosa totalmente inaspettata: che Sanremo sia il festival della canzone e non l’occasione per comizi. Senza palchetti e senza sgabelli. Senza messaggi. Senza sorrisini e senza sopraccigli alzati. Senza farci capire tutte le sere che – per lei e i suoi compagni di lavoro – ci sono elettori di serie A e di serie B, gli accoglienti e i respingenti, i buoni-buonissimi e i cattivi-cattivissimi, i “restiamo umani” e i “resterete disumani”.
Olga Molinari