Erano specializzati nell’acquisto di auto di lusso, (tra cui una Porsche Panamera che a maggio fu comprata a Milano con assegni falsi). La mattina del 7 febbraio sono stati arrestati in dieci a Genova dai carabinieri con l’accusa di truffa, nell’ambito dell’operazione denominata ‘Bypass’.
L’associazione a delinquere, molto accuratamente organizzata, si allargava tra l’Italia e la Germania e cercava sul web i veicoli di marchi di lusso e di grosse cilindrate che poi sarebbero stati al centro delle loro truffe.
Sembra che il gruppo riuscisse a portare a termine anche più truffe nella stessa giornata. Sempre uguali le modalità utilizzate: le vittime, che avevano messo in vendita le loro auto on line, venivano contattate dai membri dell’organizzazione, i quali concludevano l’acquisto verbalmente e spiegavano che avrebbero pagato con assegno circolare postale.
Questi assegni, però, erano falsi, contraffatti dai malintenzionati con la collaborazione di un falsario dotato di ogni tipo di apparecchiatura e di assegni postali in bianco, su cui inserire la somma concordata e i dati del beneficiario Non solo, ma per ogni truffa veniva creato sul web un ufficio postale fittizio al quale veniva associato un numero di telefono fisso, creato tramite un gestore di telefonia Voip, numero al quale poi rispondeva un complice che, fingendosi un impiegato delle Poste, rassicurava circa l’autenticità del falso assegno circolare.
Dopo questa conferma, veniva formalizzato il passaggio di proprietà delle auto, che venivano poi intestate a persone appartenenti all’organizzazione criminale, dotate di documenti falsi, realizzati dal solito falsario del gruppo.
Come ultimo atto le macchine venivano vendute, a prezzi concorrenziali rispetto a quelli di mercato ed esportate in Germania, Francia, Olanda o Germania dove, dopo essere state legalmente reimmatricolate, venivano vendute ad acquirenti del tutto ignari della provenienza truffaldina.
Già dal giugno 2018, partendo da un arresto per documenti falsi, era iniziata un’indagine che aveva permesso ai carabinieri di sventare una delle truffe del gruppo.
Attraverso le informazioni raccolte e passate al nucleo investigativo di Genova, attraverso lunghe e difficili indagini si era potuto ricostruire l’organigramma dell’associazione a delinquere e scoprire che il gruppo era responsabile di almeno 12 truffe, tra Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Liguria. Il Gip su richiesta della Procura di Genova ha emesso un provvedimento di arresto a carico di 10 persone (di cui sette già in carcere e tre ai domiciliari).
Le truffe portate a termine dall’organizzazione arrivano ad un valore di circa un milione di euro, mentre quelle sventate dai carabinieri hanno portato al recupero di quattro autovetture per un valore complessivo di 300mila euro.
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