Doveva essere una rivoluzione di efficienza e di collaborazione la suddivisione di Milano in Municipi. Con una libertà d’azione più assimilabile ai voleri dei cittadini, pur facendo capo a Palazzo Marino. E i Municipi hanno ascoltato, verificato, proposto soluzioni, ma l’amministrazione centrale è sorda e muta. Anche per modifiche di immediata e semplice fattura. Un semaforo chiedeva l’assessore di Forza Italia Silvia Soresina del Municipio 5 per rimediare ad un traffico disordinato con conseguenti incidenti, ma l’assenza di un riscontro, è ormai abituale. E questo è un piccolo ma importante esempio. Probabilmente i Municipi a guida Centrodestra sono ubicati in quella periferia che Sala non vede e non sente, ma anche in zona 9 sopravvivono problemi di sicurezza mai risolti. Ma Sala in quel famoso tour in periferia che cosa ha ascoltato, visto? Per il grande manager la realtà evidentemente è noiosa, puzza di povertà. I Municipi così strutturati sono falliti? O i pensieri di Sala volano troppo in alto?
L’episodio più recente è raccontato da un consigliere di Forza Italia del Municipio 3, il Municipio che non si sa come, ma sprizza di felicità, gazie al suo assessore preposto. Scrive infatti Marco Cagnolati “Nel Municipio 3 l’amministrazione ha deciso di dare un vero schiaffo nei confronti di tutti i cittadini del quartiere Feltre.
La questione più calda in questo momento riguarda Area B, la zona a traffico limitato per le auto inquinanti. E riguarda l’inclusione in Area B appunto del quartiere Feltre.
A ottobre il Comune ha inviato al Municipio 3 la richiesta di parere sull’inversione di marcia di via Passo Rolle. Ci siamo chiesti perché poi è venuto fuori che era propedeutica all’attivazione dell’aria B, che avrebbe come confine il quartiere Feltre e via Passo Rolle come via di fuga da viale Turchia e via Rombon».
Maggioranza e opposizione hanno dato parere contrario all’inversione e parere contrario a che fosse introdotta Area B con quei confini. Dopo un mese sono iniziati ad apparire cartelli da cui si evinceva come il progetto fosse proprio quello temuto.
Invece sono stati installati nuovi cartelli e sono partiti lavori per il doppio senso di marcia». «I residenti sono preoccupati – spiega Cagnolati – perché si scaricherebbe su quella zona tutto il traffico e il parcheggio selvaggio delle auto di coloro che non vogliono o non possono entrare».
Noi abbiamo proposto di usare come via di fuga una rotonda poco distante ma se l’assessore dovesse andare avanti sarebbe letteralmente una presa in giro. Ci chiedono un parere, lo diamo, lo ignorano, ci rassicurano ma vanno avanti comunque. Mi chiedo che valore abbia la sua parola ma soprattutto a cosa servano i Municipi. Se devono ignorarli così, allora li chiudano, se non servono a niente».
Ancora una volta per dire che la realtà diventa improvvisamente astratta.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
Purtroppo e’ molto semplice…un manager di questo calibro e con una formazione bocconiana che sappiamo essere integralmente volta all’economia e alla finanza, posto sullo scranno piu’alto, raggiunge la sublimazione del potere. Aggiungiamo il suo curriculum fatto di ruoli al vertice delle divisioni strategiche di societa’ come Pirelli dove non c’e’posto per i cuori teneri, non ha nessuna possibilita’ di delegare anche un minimo potere a chi non e’ allineato. Non c’ entra il colore politico, parlo di persone di sua fiducia, alle quali lui e solo lui delega un’azione funzionale all’obbiettivo, punto. Non chiedetegli cio’ che va contro il suo credo. Abbiamo creduto (noi milanesi generalizzando ) che fosse l’uomo giusto e l’abbiamo eletto sindaco, cosa che solo la sinistra e la borghesia radical chic poteva fare ( la destra sa che un uomo cosi va controllato) ergo…mea culpa.Ora che fare?